Torna la Pop-art

Torna la Pop-art Torna la Pop-art A Roma le mitologie di Rauschenberg & C f*\ ROMA I " IRCA 80 opere costituiscoI no il nucleo di «I love Pop. I i Europa-Usa Anni 60. Mito_ I logie del quotidiano», la mostra al Chiostro del Bramante, in via della Pace, dal 24 marzo al 27 giugno, realizzata grazie alla straordinaria collezione della Fondazione Ludwig di Aquisgrana. Il fenomeno della Pop Art viene esposto in sezioni che rappresentano vari Paesi come l'Inghilterra, nel quale ha avuto origine il movimento, gli Usa, l'Italia, l'Austria, la . Francia, la Germania e l'Ungheria, inoltre si possono vedere le foto degli artisti americani scattate da Ugo Mulas nel 1964, quelle degli italiani per mano di Elisabetta Catalano e alcune dei poeti e scrittori della Beat Generation, da Kerouac a William Burroughs a Ginsberg. Le opere sono molte e per la maggior parte di grandissima qualità, da quelle di Rauschenberg, le più complesse e intense, al luminoso Rosenquist del raggelato (ragge¬ lante?) sorriso della Crawford; ai lattili Wesselmann; ai perentori Warhol; alle suggestive superfici abitate da oggetti di Jim Dine; alle silenziose, solitarie e struggenti figure di Segai; allo storico Futuri smo riwsitato di Schifano; alle tele impegnate di Angeli; ai poetici quadri di Festa; ai superbi e mai visti abbastanza olii di Gnoli; all'ironica immagine di Mauri; alle «soffici» tele di Tacchi; agli specchi di Pistoletto; al bellissimo trofeo di Pascali; ai tanto sognati quanto reali paesaggi di Richter; alle iperboliche donne di Alien Jones... L'elenco è molto fitto, impossibile continuare, anche perché le parole stanno sempre strette alle immagini, inoltre la varietà di esse è di tale ricchezza da richiederne la visione. Accompagna la mostra un catalogo Electa ricco di interventi (da Achille Bonito Oliva a Furio Colombo) che aiutano a capire il complesso fenomeno della pop-art. Barbara Tosi

Luoghi citati: Austria, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Roma, Ungheria, Usa