l/Opq Tim all'esame dei mercati

l/Opq Tim all'esame dei mercati Occhi puntati su Piazza Affari dopo la decisione Telecom. Bernabè va a Wall Street l/Opq Tim all'esame dei mercati Adesso si aspettano le contromosse di Colaninno ROMA. Tocce di nuovo alla Borsa. Tocca alla Borsa pronunciarsi ancora una volta su un'operazione che coinvolge la Telecom Italia. Oggi deve valutare la decisione presa sabato dal consiglio di amministrazione Telecom di lanciare un'offerta pubblica di acquisto del 40% delle azioni non ancora in suo posseso della Tim, il gestore dei telefonini. L'andamento dei titoli rivelerà il gradimento del mercato nei confronti del cambiamento di strategia voluto dall'amministratore delegato Franco Bernabè su sollecitazione degli investitori, con l'avvio dell'opa al posto di un'offerta pubblica di scambio (titoli Telecom per quelli Tim). Con l'opa (da approvare con un'assemblea entro aprile), vengono offerte 13.244 lire per ogni azione ordinaria contro le 11.250 dell'ultima quotazione di venerdì. E 7455 lire per le azioni di risparmio contro le 6G99 della quotazione di venerdì. Al centro dell'attenzione non è ovviamente solo l'operazione in sé. Ma l'effetto sulla battaglia per il controllo della Telecom per la quale l'Olivelli di Roberto Colaninno ha promosso un'offerta pubblica di ac- quisto che scatterà ugualmente entro aprile. La mossa di Bernabè può creare problemi all'Olivetti perchè potrebbe spingere le quotazioni del titolo Telecom sopra i 10 euro (19.367 lire) offerte con l'opa di Colaninno: in questo caso l'Olivetti dovrebbe decidere un rilancio per poter convincere gli azionisti ad aderire all'offerto. Poi c'è il problema dell'indebita¬ mento. Per comprare il 40% della Tim, la Telecom si indebiterà per 35 mila miliardi: un peso (oneri finanziari superiori ai 1200 miliardi di utili incamerati e finora di competenza degli azionisti di minoranza) che Bernabò ritiene sopportabile, ma che l'Olivetti dovrebbe sommare al forte indebitamento necessario per realizzare la sua opa. E nelle sue valutazioni, la borsa terrà conto anche di cosa significa per la Telecom tentare di avere la totalità della azioni di una società già controllata. Si tratta solo di una mossa difensiva per ostacolare la scalata di Colaninno? Oppure si tratta di uno strumento idoneo per favorire l'integrazione fra la rete fissa Telecom e quella mobile Tim, aspetto centrale del piano industriale di Bernabè? Per ora è sicuro che la Telecom non pensa a una fusione con la Tim, ipotesi scartata anche dall'Olivetti che immagina nel caso di conquista della Telecom di ridurre la partecipazione nella Tim. Oltre al mercato,.sulle decisioni di sabato potrebbe pronunciarsi la Consob. In seguito a un ricorso dell'Olivetti, la commissione che vigila sulla borsa deve già esaminare le precedenti contromosse della Telecom: l'offerta pubblica di scambio, la richiesta di un maxi prestito, l'acquisto di azioni proprie. Per ora non risulta presentato un nuovo ricorso. L'Olivetti si fa forte del fatto che un'azienda bersaglio di un'opa non può che limitarsi a decisioni per l'ordinaria amministrazione, salvo il consenso per delibere straordinarie del 30% dell'assemblea, [r. r.l

Persone citate: Bernabè, Bernabò, Colaninno, Franco Bernabè, Olivelli, Roberto Colaninno

Luoghi citati: Roma