«Come Gesù caccerò I mercanti dal tempio» di Aldo Cazzullo

«Come Gesù caccerò I mercanti dal tempio» Il Cavaliere scatenato alla «convention» delle donne di Forza Italia all'Ariston di Sanremo «Come Gesù caccerò I mercanti dal tempio» Berlusconi: andate e dite alla gente che torneremo a governare SANREMO DAL NOSTRO INVIATO Accattivante come Fabio Fazio «abbiamo bisogno della vostra sensibilità, della vostra capacità di sacrificarvi, della vostra dedizione agli altri» -, applauditissimo come Renato Dulbecco - soprattutto quando attacca i giornali, «quasi tutti dall'altra parte» -, conteso come Laetitia Casta «sono l'uomo più baciato d'Italia» -, Senza pietà come Anna Oxa - in particolare quando attacca «i nostri avversari, che considerano lo Stato padrone e i cittadini servi» -. Dal palco del teatro Ariston di Sanremo, Silvio Berlusconi ha condotto dalle 11 del mattino alle 8 di sera un dialogo di applausi, sorrisi, barzellette, citazioni di santi, ammiccamenti, e in fondo di amore con tremila donne di Forza Italia (ma parecchie altre a mezzogiorno non erano ancora riuscite a entrare e imploravano invano i tostissimi ed elegantissimi skinhead del servizio d'ordine). Lui ha toccato le corde giuste per sedurle. Rarissimi riferimenti alla quotidianità politica, ancor meno al programma per le elezioni europee; ma frequentissimi riferimenti agli ((ideali» e ai «valori» del movimento (parole chiave: famiglia, impresa, maturità, saggezza, equilibrio, libertà), richiami alla mobilitazione politica, saggi di know-how elettorale, e ovviamente qualche lusinga. Superflua: perché loro, le tremila, erano sedotte prima ancora di ascoltarlo. Sul palco si sono alternate le star Gabriella Carlucci, Tiziana Majolo, Ombretta Colli, Cristina Matranga, Stefania Miss Montecitorio Prestigiacomo, e le coordinatrici regionali con i loro discorsi: in realtà, dichiarazioni d'amore. Silvana Maniscalco, responsabile di «Azzurro donna» per la Sardegna: «Silvio, il partito sei tu». E lui, prontissimo: «Andate a chiedere a D'Alema e a Veltroni se le loro donne li trattano così...». «Presidente, una cosa sola - sussurra invece la leader lombarda Micaela Goren Monti, prima di commuoversi -: grazie». Ci si mette anche il presidente della provincia di Imperia, Gabriele Boscetto: «Saluto tutte le donne e un solo uomo» (indovinate quale). «Vorrei essere D'Annunzio e coniare un sinonimo di 'fantastico' per definire questa riunione», è invece il sobrio saluto del sindaco Giovenale Bottino. «Siamo l'avanguardia di 50 mila donne azzurre», annuncia l'eurodeputata uscente (e non rientrante) Luisa Todini. E la testa di ponte del radicamento nella società che Forza Italia ha avviato con i «seniores» (over-65, anzi «i ragazzi del '48») e proseguirà con i giovani, già convocati a Napoli per il primo maggio. Difficile opporre la retorica del partito-azienda di fronte a queste tremila neofite (entusiaste) della politica, compresa la signora che racconta dì aver cominciato dopo la morte «per malasanità» del marito e la chiusura della sua fabbrica. Sbagliato leg- gere la giornata di Sanremo con la solita chiave del sarcasmo per il fondale con le nuvole e il coro veneto teso allo spasimo negli inni, quello tradizionale e il nuovo «Azzurro libertà»: e pazienza se all'ironia la coordinatrice delle Marche Anna Renzoni presta il fianco, annunciando con aria da scampata di «venire da cinquant'anni passati in una regione rossa». «Ancora due anni fa pensavamo di poter restare soltanto un movimento di opinione - spiega Berlusconi -. Poi abbiamo perso le elezioni per colpa di un milione e 705 mila schede annullate. E abbiamo capito che dovevamo organizzarci. Fare campagne su temi specifici, appendere manifesti, tenere convegni permanenti su tasse, scuola, giustizia. Questo non significa che Forza Italia diventerà un marcino in franchising per gratificare ambizioni personali. Ve lo prometto: come Gesù, cacceremo i mercanti dal tempio». La lotta contro il comunismo e le sue «montagne di morti» non è finita, prosegue il capo dell'opposizione. «Il '48 io me lo ricordo. Attaccavo manifesti con mia sola parola, una parola magica: Libertas* (un altro frammento biografico lo offrirà il solito presidente della provincia, rievocando le vacanze in colonia a Bordighera del giovane Silvio). La campagna elettorale preme: «Andate e dite alla gente quello che faremo quando torneremo a governare il Paese. I discorsi dei candidati sono già pronti: li ho scritti personalmente. Non abbiate timore di ripeterli. Anche Clinton ha percorso l'America su mi treno elettorale, pronunciando in ogni stazione lo stesso discorso». Finisce in uno sventolio di bandiere tricolori, foulard azzurri, giacche grigie dei tailleur, e, prima della notte in pullman, l'ultimo giro di inni. «Ricordatevi di creare tm coro in ogni città: si canta, si discute di politica, e magari si trova un fidanzato», sorride Berlusconi. «Ma io - sussurra una delegata piemontese in platea, guardandolo adorante - un fidanzato ce l'ho già». Indovinate quale. Aldo Cazzullo «Ho già scritto personalmente i discorsi dei candidati» Qui sopra il Governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio Accanto Francesco Cossiga A destra Silvio Berlusconi a Sanremo bacia la leader delle donne azzurre Maria Teresa Armosino