Missione russa per la pace
Missione russa per la pace Missione russa per la pace Ci prova un gruppo di ex notabili MOSCA NOSTRO SERVIZIO Doveva essere una missione della speranza ma ancora prima di cominciare è già diventata un'impresa disperata. Il tentativo dei tre moschettieri della riforma liberale russa di lanciare una personale missione di pace per la Jusoglavia è stato subito bocciato dalia Mosca ufficiale. Ieri, mentre Egor Gaidar, Boris Nemzov e Boris Fiodorov partivano verso Belgrado e le altre capitali dove intendono avere incontri, le autorità russe hanno annunciato che il tentativo diplomatico dei leader della destra liberale viene intrapreso «a loro nome», e non a quello della Russia. Una missione comunque sorprendente. I tre - rispettivamente ex premier, ex vicepremier ed ex ministro delle Finanze - sono noti in Russia e nel resto del mondo come economisti liberisti e paladini della riforma economica filooccidentale. Nessuno del gruppo si è mai occupato di politica estera. Nessuno dei tre ha mai manifestato un minimo interesse verso le faccende jugoslave e, meno che mai, verso i «fratelli serbi», figura retorica ormai obbligatoria a Mosca. Ma soprattutto, si tratta di tre illustri emarginati: licenziati dal governo dopo la crisi finanziaria di agosto, presi tutti insieme raccolgono appena il 6 per cento delle preferenze dei russi. Già sabato l'improvvisa condanna dei bombardamenti della Nato da parte di Gaidar aveva suscitato notevole sorpresa: l'ex premier e i suoi uomini hanno sempre aderito alla lettera alle posizioni dell'Occidente. Domenica mattina poi, dopo una «notte di telefonate in tutto il mondo», il terzetto si è diretto all'aeroporto di Sheremietievo, accompagnato da Anatohj Chubais, considerato ormai il leader della destra liberale russa. Con uno scopo ben chiaro: opporre alle proteste contro i bombardamenti delle forze ostili all'Occidente un'iniziativa di pace priva di retorica antiamericana. Il programma della missione è estremamente intenso: ieri Gaidar, Nemzov e Fiodorov hanno già incontrato a Budapest il rappresentante degli Usa in Jugoslavia Richard Holbrooke e il ministro degli Esteri dell'Ungheria. In serata - nonostante l'assenza di visti - sono riusciti a raggiungere Belgrado, dove sperano cu incontrare il presidente Milosevic. Poi la delegazione si trasferirà a Roma e, forse, visiterà anche altre capitali dei Paesi della Nato. Infine, Gaidar e soci si recheranno a Washington. Il piano di pace che i tre proporranno agli Usa e alla Serbia non è chiaro: «L'importante è fermare i bombardamenti», dicono. Chubais si è comunque vantato di aver organizzato in maniera eccellente gli appuntamenti del gruppo: «Personaggi importantissimi hanno subito cambiato per noi i loro piani». Il che, probabilmente, è vero: Gaidar, Nemzov e Chubais godono ancora di parecchio credito in Occidente e hanno conservato buoni rapporti con le personalità politiche occidentali, soprattutto americane. Parte degli ambienti Eolitici di Washington preferirebe senz'altro trattare con loro, a I segni dei prolettili sparati dal terrorista sul muro della ambasciata americana a Mosca. L'operazione di polizia scattata immediatamente ha permesso di rintracciare il fuoristrada dopo qualche ora, in un cortile a poche centinaia di metri dall'ambasciata. La macchina, rubata, risulta intestata al ministero dell'Interno piuttosto che con il «rosso» Evghenij Primakov. Non è molto chiaro però che cosa potranno fare senza un mandato - nemmeno parziale - di Mosca. I buoni rapporti con l'Occidente hanno inoltre il loro risvolto negativo: i politici russi di stampo liberale sono estremamente impopolari in Serbia. Gaidar ha ammesso che Milosevic «per il momento» non ha accordato loro un incontro e non è detto che lo farà. A Belgrado ricordano ancora come Andrej Kozyrev - ministro degli Esteri nel governo Gaidar aveva appoggiato la linea degli Usa nei confronti dei serbi. Del resto, Milosevic può contare sul sostegno di quasi tutte le forze politiche russe, inclusa la maggioranza nazional-comunista della Duma, e sulle simpatie del Cremlino. Per i quali Gaidar e compagnia sono un'autentica personificazione del male. [a. z.] Gaidar, Nemzov e Fiodorov incontrano Holbrooke con un misterioso piano alternativo Ma MilOSeViC nOn VUOle Vederli ^JHaw ^chard Holbrooke ed Egor Gaidar
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