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Giornalisti Giornalisti Malmenati 4 italiani BELGRADO. Due giornalisti italiani, Vittorio Dell'Uva del «Mattino» e Luciano Gulli del «Giornale», sono stati fermati ieri attorno a mezzogiorno a Belgrado dalla polizia militare jugoslava, e rilasciati dopo molte ore di detenzione, a tarda sera. E anche due reporter della Fininvest entrati in Kosovo sono stati bloccati e riaccompagnati al confine. I due inviati del Mattino e del Giornale avevano intenzione di andare con gli altri colleghi, con l'autobus organizzato dalle autorità di Belgrado, a vedere i pezzi dell'F-117 della Nato precipitato vicino a Belgrado. Non avendo trovato posto sul veicolo, hanno preso una macchina privata e si sono avviati. Ma sono stati fermati dalla polizia militare e portati al comando centrale di Belgrado. Qui sono stati tenuti faccia contro il muro per un'ora, poi interrogati a lungo, e infine rilasciati, dopo che funzionari dei servizi di sicurezza avevano giustificato l'episodio con il «nervosismo che si crea nei militari che stanno combattendo una guerra». Quanto alla troupe televisiva della Fininvest. è entrata in Kosovo nella notte tra venerdì e sabato, ma è stata bloccata dai militari serbi che dopo alcune ore l'hanno riportata al confine. Si tratta di Pietro Suber e Toni Santillo di «Italia 1». Con loro viaggiava anche un giornalista israeliano, Boaz Bismut di «Yediot Ahronot». Il gruppo era accompagnato da un esponente del partito serbo di Macedonia. Entrati con un autobus, i giornalisti sono arrivati fino a Vranje, circa 30 km dal confipe con la Macedonia, dove una volta scesi sono stati bloccati dalla polizia serba e sbattuti a terra. Poco dopo sono stati por tati alla stazione di polizia. La mattina seguente la troupe italiana e il giornalista israeliano sono stati rilasciati e scortati fino al confine. Secondo il racconto di Bismut, una volta al posto di polizia i giornalisti sono riusciti ad allentare la tensione complimentando i serbi per i successi conseguiti dal loro Paese nel basket. (Ansa]

Persone citate: Boaz Bismut, Luciano Gulli, Pietro Suber, Toni Santillo, Vittorio Dell'uva

Luoghi citati: Belgrado, Italia, Kosovo, Macedonia