Piloti tedeschi di Emanuele Novazio

Piloti tedeschi Piloti tedeschi «Siamo pagati troppo poco» BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Contro i famigliari dei piloti tedeschi impegnati nelle missioni Nato è in corso una «campagna di disinformazione senza scrupoli», denuncia il governo di Bonn: centinaia di telefonate anonime, spesso nelle ore notturne, seminano il panico con falsi annunci di incidenti, aerei abbattuti, piloti uccisi o fatti prigionieri da serbi. Secondo il ministro della Difesa Rudolf Scharping - socialdemocratico pacifista ai tempi del Vietnam «siamo di fronte a studiati tentativi di disinformazione»: una strategia che mira a seminare dubbi ed alimentare diffidenza nei confronti dell'Alleanza atlantica. Con la partecipazione dei piloti della «32° squadriglia cacciabombardieri» alle missioni in Serbia, la Germania si confronta con operazioni belliche per la prima volta dalla sconfitta nazista nella seconda guerra mondiale. Una situazione tanto ricca di riflessi politici ed emotivi - accettata comunque dal Paese senza forti opposizioni finisce per essere il detonatore di difficoltà e malesseri: l'impegno dei piloti ha spinto ieri un militare a rivendicare per la prima volta in pubblico migliori stipendi e migliori condizioni di lavoro. Siamo pagati troppo poco, e il nostro addstramento lascia a desiderare, ha lamentato in una intervista alla «Bild am Sonntag» il presidente dell'associazione piloti di cacciabombardieri della «Bundeswehr», tenente colonnello Dirk Heinzmann, sottolineando il divario con la situazione «di numerosi altri Paesi della Nato»: l'addestramento per i piloti dei Tornado, in Germania, è di sole 150 ore l'anno «rispetto alle 240 e perfino 300 ore di alcuni Paesi alleati». Ed anche le retribuzioni sono insoddisfacenti: «Un comandante, per esempio, supera di poco i 4000 marchi netti (circa 4 milioni di lire) al mese». C'è il rischio che molti piloti passino alle compagnie civili, dove «lo stipendio è anche tre volte superiore» Emanuele Novazio

Persone citate: Dirk Heinzmann, Rudolf Scharping, Sonntag

Luoghi citati: Bonn, Germania, Serbia, Vietnam