Prima condanna per il Dottor Morte

Prima condanna per il Dottor Morte Dopo 4 processi e 130 suicidi assistiti il medico Usa ha scelto l'autodifesa Prima condanna per il Dottor Morte Omicidio volontario: aveva filmato l'eutanasia NEW YORK NOSTRO SERVÌZIO «Se guardando me ritenete di vedere un criminale, allora dovete condannarmi», aveva detto Jack Kevorkian, il famoso «Dottor Morte», alla giuria di Pontiac, nel Michigan, che lo stava giudicando. E la giuria lo ha riconosciuto colpevole di omicidio volontario. Dopo avere «aiutato a morire» circa 130 persone e dopo quattro processi in cui era riuscito a scamparla, ora il settantenne apostolo del suicidio assistito rischia da 10 a 25 anni di prigione. L'entità della pena verrà annunciata il 14 aprile. Di diverso dai processi precedenti questa volta c'erano due cose risultate essenziali: il videotape - girato dallo stesso Kevorkian e trasmesso dalla catena televisiva Cbs - della morte di Thomas Youk, un uomo di 52 anni affetto dal morbo di Lou Gehrig, avvenuta lo scorso 17 settembre; e il fatto che Kevorkian aveva deciso di fare a meno del suo abituale avvocato, David Gorosh. «Vi rendete conto che potreste passare il resto della vostra vita in prigione?», gli aveva cliiesto il giudice, Jessica Cooper, prima di accettare la sua richiesta di difendersi da solo. «Non mi resta poi molto da vivere», aveva risposto lui. Così la sua linea di difesa e risultata piena di passione ma priva delle astuzie legali di cui David Gorosh, nei processi precedenti, aveva dato notevole prova. Quando per esempio il giudice non ha ammesso perché ritenute «irrilevanti» le testimonianze della moglie e del fratello di Thomas Youk, il «Dottor Morte» ha rinunciato a chiamare qualunque altro testimone. Ha riconosciuto che ciò che lui aveva fatto era contrario alla legge, ma ha sostenuto che «da un punto di vista di puro senso comune è stato un atto di pietà, non un crimine». Anche la disobbedienza civile di Martin Luther King o di Rosa Park (la donna dell'Alabama che rifiutò di sedersi nei sedili posteriori di autobus dando vita in questo modo al movimento per i diritti civili), ha detto a un certo punto Kevorkian, in senso stretto erano reati. I giurati hanno respinto quella tosi e quando - dopo 12 ore di discussione - sono usciti e hanno pronunciato il loro «colpevole», il commento di Kevorkian è stato: «Deve essere gente molto crudele. Avrei capito una condanna per omicidio colposo, ma come siano arrivati a questo mi sfugge proprio». Comunque, «ho ottenuto quello che volevo, una condanna, perché ciò mostra quanto questa società è corrotta e quanto malevoli sono coloro che la governano». Ricorrerà in appello, stavolta di nuovo con il suo avvocato. Franco Pania rolli

Luoghi citati: Alabama, Michigan, New York, Usa