Peter Handke

Peter Handke Peter Handke «Jugoslavia, patria di chi non è un macellaio» Peter Handke BONN. «Dal 24 marzo la Serbia, il Montenegro e la Jugoslavia sono la patria di tutti coloro che non sono diventati macellai». Con una lettera pubblicata ieri dal quotidiano di Belgrado «Politika», lo scrittore austriaco Peter Handke si schiera apertamente contro i Paesi occidentali impegnati nei bombardamenti aerei della Serbia. «Marte attacca», scrive Handke. E aggiunge: «Dopo l'aggressione della Nato, il pianeta Terra si chiama Jugoslavia. Gerusalemme, Gerico, Londra, Parigi e perfino Berlino e Washin- Son diventeranno parti della Jugoslavia». Nella ttera a «Politika» lo scrittore, che ha ascendenze slovene, attacca duramente «i macellai» Nato, e minaccia di bloccare la rappresentazione del suo nuovo dramma, «Film di guerra», in programma il 9 giugno al Burgtheater di Vienna. Schierandosi a fianco del suo autore, il direttore del Teatro, Claus Peymann, ha dichiarato di voler organizzare un «viaggio d'informazione» del suo ensemble in Serbia, ancor prima di iniziare le prove della pièce. Già al tempo della guerra in Bosnia, Handke si era schierato con la Serbia. E alla vigilia degli attacchi Nato, aveva annunciato che se i bombardamenti fossero cominciati si sarebbe apertamente dichiarato per la Jugoslavia. E ieri sera, in una intervista alla tv serba, ha paragonato le sofferenze del popolo serbo all'Olocausto. L'Associazione degli scrittori tedeschi, per bocca del suo presidente, Jutta Sauer, ha commentato le dichiarazioni di Handke come una manifestazione della libertà di parola dei singoli. «Noi come Associazione non facciamo politica - ha detto - ma gli scrittori sono i;i : ai j! il _i u r ■ « liberi di dire quello che vogliono». [e. n.] Peter Handk

Persone citate: Handke, Peter Handke, Sauer