Zemin, mezzora in Duomo

Zemin, mezzora in Duomo E alla Magneti Marcili si è incontrato con Fresco e Cantarella Zemin, mezzora in Duomo Conclusa la visita del Presidente a Milano MII.ANO. Un po' turista e molto uomo d'affari, il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Jiang Zemin, ha concluso la sua visita a Milano polverizzando in un colpo solo una serie di record: primo capo dello Stalo Cinese e capo del più grande partito comunista (lei mondo a varcare la soglia di iuta chiesa cattolica come il Duomo; primo Presidente cinese a parlare esplicitamente di diritti umani; primo infine a visitare uno .stabilimento di produzione tecnologica italiana, come la Magneti Marcili di Corbella, e a complimentarsi, contemporaneamente, con il presidente della Fiat Paolo Fresco e l'amministratore delegato Paolo Cantarella e con gli operai della fabbrica, che mai forse avrebbero immaginato di trovarsi la Cina così vicina e l'azienda così contenta. La giornata di Jiang Zemin è cominciata alle 9 del mattino con una visita a Palazzo Marino per un incontro con il sindaco Gabriele Albertini che ha consegnato al presidente cineso le chiavi della città. Un gesto particolarmente significativo visto che Zemin, prima di diventare presidente della Cina è stato a lungo sindaco di Shangai, città gemellata con Milano. Albertini, oltre ad auspicare scambi commerciali sempre più intensi tra Milano e la Cina, non ha però potuto fare a meno di ricordare al presidente cinese il problema del rispetto dei diritti umani e dello trasformazioni politiche che stanno cambiando il volto del più grande paese d'Oriente. «Comprendiamo le difficoltà di questa transizione - ha detto Albertini - che non può fallire: laddove ciò è successo i danni sembrano essere irreparabili». E Jiang Zemin, che già martedì sera alla Scala aveva incontrato il maestro Hostropovic, a suo tempo esponente del dissenso sovietico, non si è fatto pregare, accettando la sfida del sindaco: «Ora la Cina sta prendendo la strada per migliorare il suo sistema legale e il nuovo emendamento della Costituzione che prevede che la Cina sia governata nel rispetto delle leggi». In particolare «per quanto riguarda i diritti umani e le liberta democratiche - ha detto il presidente - la Cina rispetta i principi universali riconosciuti dalla comunità internazionale ma credendo anche che bisogna rispettare la realtà in cui viviamo e adattarsi ad essa». Quindi Jiang Zemin ha ricordato il suo percorso politico, concludendo così: «Nel 1989 sono di¬ ventato responsabile dello Stato. La Cina allora aveva 1 miliardo e cento milioni di abitanti. Ora sono 1 miliardo e 240 milioni: devo occuparmi della loro vita. La garanzia di vita quotidiana di questa enorme popolazione, sono un grande contributo alla stabilità non solo cinese ma del mondo». Il presidente ha quindi proseguito la sua visita soffermandosi per oltre mezz'ora in Duomo, e poi andando ad ammirare, con la moglie, il cenacolo di Santa Maria Delle Grazie. A mezzogiorno, pranzo con gli industriali lombardi all'hotel Principe di Savoia. Presente il ghota dell'imprendi toria: il presidente di Assolom barda Benito Benedilli, Cesare Romiti, Carlo De Benedetti, Leti zia e Gianmarco Moratti, Marco Tronchetti Provera, Alberto Fa lek, Vittorio Merloni. Zemin ha voluto rassicurare gli imprenditori affermando che la Cina non cadrà in una crisi simile a quella brasiliana: «La politica cinese proseguirà negli investimenti verso le infrastrutture e l'espan sione della domanda interna». Infine lungo giro alla Magneti Marcili di Corbetta, dove l'amministratore delegato Fiat Canta rella ha mostrato al presidente cinese anche il modello di un'au to pick-up, la «Strada» che la Fiat lancerà sul mercato italiano tra un paio di mesi e nei progetti del gruppo potrebbe essere costruita in Cina. Jiang Zemin ha lasciato 10 stabilimento dopo un lungo applauso degli operai, augurar» dosi «di veder presto a Pechino» 11 presidente della Fiat, Paolo Fresco. [p. col. Appello del sindaco Albertini al rispetto dei diritti umani in Cina Con la moglie ha ammirato il cenacolo di S. Maria Delle Grazie Il presidente Cinese Zemin assieme al sindaco di Milano, Gabriele Albertini. Palazzo Marino è stata una delle tappe della visita del presidente a Milano