Un rombo ad Aviano; obiettivo Kosovo di Renato Rizzo

Un rombo ad Aviano; obiettivo Kosovo Nella base Nato in Friuli 5000 militari sono in stato di allerta. E la popolazione ha paura Un rombo ad Aviano; obiettivo Kosovo Decollano due F-16, poi in mezz'ora altri 71 aerei AVIANO) DAL NÒSTRO INVIATO La guerra alla Serbia incomincia sulle ali di due F-16 che, alle lf),01, tesi come colpi di bisturi tagliano il cielo sopra Aviano. Sagome che scompaiono verso Oriente, in un tremolio d'aria accesa e in un crepitare di motori. Le 18,01, «Air strike is going», l'attacco sta cominciando. E i giornalisti sono chiusi in un pullman: ci avevano convocato per una sorta di conferenza stampa, ora ci portano a vedere dove e come nasce una guerra. Quasi in ostaggif), muti e sordi perché i militari inflessibili ed occhiuti, sotto il comando del maggiore Scott Vednes, ci impediscono l'uso dei telefonini. Non possiamo raccontare in diretta questa guerra che scoppia: «No cellulars phones», minaccia l'ufficiale. E aggiunge: «Chi fa il furbo se la vedrà con i carabinieri». Ovvio il motivo di quest'ordine: c'è il rischio che, attraverso i dispacci delle agenzie di stampa, Milosevic sappia di essere sotto scacco ancor prima che i caccia bombardieri abbiano raggiunto il loro obiettivo. liti eccoci, allora, sordi e muti di fronte alle frecce; che scoccano implacabili dalle piste dell'aeroporto, Alle 1 fi,(Hi il cielo sembra scoppiare per il rombo di due A10 Thundcrbolt che decollano verso Est: sono aerei progettati per colpire i mezzi blindati e quando sparano i loro micidiali proiettili «gatling» sembrano restarci per un attimo immobili, tanto è forte il rinculo delle mitragliere. Alle 18,15, quasi appaiati, si alzano due F-16, altri due li sogliono a 60 secondi di distanza. E, poi, e la volta degli F18, i caccia bombardieri dell'ultimissima generazione dalla dop- pia coda. L'aria è ormai viola, i jet sono proiettili di luce intermittente e di fuoco che si stagliano per poco più di un battito di ciglia contro le sagome in ombra delle Prealpi pordenonesi. Via uno l'altro, a raffica. Si stenta a tenere la contabilità di queste macchine che puntano implacabili verso il Kosovo. Intanto anche alcuni pesanti CI 30 Hercules si levano più pigramente: dovranno stazionare sull'Adriatico e consentire il rifornimento in volo ai jet impiegati nella caccia. Dopo un'ora e mezza di decolli, l'operazione si placa: sono 73 gli aerei lanciati contro i serbi. Tra loro, anche una decina di Stealth, i caccia bombardieri invisibili, e 9 Prowlcrs della Marina americana: sono impiegati generalmente nella guerra elettronica per confondere le apparecchiature radar nemiche. L'Italia li ricorda con una rabbia particolare per ben altre «prodezze»: era di questo tipo il velivolo che provocò la strage della funivia del Cermis. E' notte, ormai. (ìli altoparlanti diffondono la voce di Clinton che, dall'America, sta raccontando al mondo quest'operazione, Sulla base di Aviario è caduto un silenzio che i tuoni appena spenti rendono ancora più profondo. Si accendono le luci dell'immensa tendopoli climatizzata che la Nato ha montato, nei giorni scorsi, e che serve per ospitare i circa 1500 militari l'atti affluire qui dagli Stati Uniti: con loro, gli uomini in forza a questa che ò la più grossa base dell'alleanza atlantica in Europa, sono ora oltre 5000. All'ingresso di quest'immensa struttura c'è un cartello che esprime lo stato di allerta delle Forze armate: oggi il livello è «Bravo», come ai tempi in cui, anche in queste terre, divampava il terrorismo e correva la paura. Ma la paura si coglie ancora oggi. Soprattutto al di fuori dell'immensa rete che racchiude piste e hangar e uffici: la gente di Aviano teme che il castigo impartito dalla Nato a Milosevic possa indurlo a gesti estremi: «Sappiamo che la zona è protetta come meglio non si potrebbe, ma sappiamo anche che è l'obiettivo più importante per una eventuale reazione serba». E' ormai buio profondo, ma le piste sono illuminate a giorno: si attende il rientro dalla prima caccia. Renato Rizzo Un F-15 pronto al decollo dalla base Nato di Aviano

Persone citate: Clinton, Milosevic, Scott Vednes