La folle corsa dei costi ospedalieri

La folle corsa dei costi ospedalieri COME FRENARE LA SPESA La folle corsa dei costi ospedalieri Occorre evitare gli sprechi e i ricoveri non necessari DL sistema ospedaliero del servizio sanitario nazionale è soggetto, di anno in anno, a un aumento dei costi. Le ragioni sono molte e alcuno, corno il prolungamento della vita media della popolazione, sono, ad un tempo, un obiettivo primario del miglioramento del prodotto saluto e una dirotta causa della dilatazione dello spese per l'incremento dello persone ad elevato rischio di malattia. Il progrosso della ricerca medica che si concretizza in un crescente aumento di prostazioni molto utili por la saluto, sposso salvavita, ma ad elevato contenuto scientifico e tecnologico, come lo terapie innovative e i trapianti, comporta, anch'esso, ■ un inevitabile aumento dei costi e degli investimenti. E' indubbio che queste cause dell'aumento delle spose sanitario sono da affrontare tenendo conto del loro alto contenuto civile. Ne consegue che un possibile programma inteso a frenare il continuo aumento dello speso devo tagliare quei costi che sono effettivamente riducibili, e invoce mantenere disponibilità economiche sufficienti por continuare nel miglioramento della salute pubblica. L'obiettivo potrebbe essere realizzato razionalizzando lo attività e i sistemi gestionali dogli ospedali, evitando gli sprechi e annullando i ricoveri non strettamente necessari. Un prima valutazione da faro riguarda l'analisi dell'effetto Drg (raggnippamenti omogenei di diagnosi) sui costi della gestione ospedaliera. Questa nuova modalità di pagamento delle prestazioni ospedaliere da parte del sistema sanitario, ha sostituito quello tradizionale basato sui rimborsi delle rette di degenza. Uno studio esauriente delle conseguenze gestionali di questa rivoluzione tariffaria, avvenuta contestualmente alla trasformazione degli ospedali in «aziende», è certamente prematura. Tuttavia, le prime segnalazioni, apparse recentemente su un quotidiano milanese e frutto di una elaborazione di pubblicazioni ufficiali della Regione Lombardia, sono disastrose. Risulterebbe, infatti, che per molto patologie e per i parti cesarei sono aumentato enormemente e inesplicabilmente le «complicazioni», che taluni interventi di urgenza, corno le tracheotomie o operazioni di altro tipo sono improvvisamente raddoppiati nel passaggio al nuovo sistema tariffario e che vi sarebbe un notevole aumento della domanda di prestazioni sanitarie ospedaliere, senza un corrispettivo aumento né della mortalità né dello nascite. Speriamo che una valutazione più approfondita ed estesa a livello nazionale smentisca o almeno ridimensioni gli incrementi ad un livello compatibile con il progresso delle tecnologie mediche. Se così non fosse, occorrerebbe riscrivere gli attuali modelli gestionali dell'assi¬ stenza pubblica e non soltanto di quella ospedaliera, riprendendo alcuno considerazioni già espresso alcuni anni or sono, quando si orano individuate alcuno causi! di inefficienza e di sprechi dovute alla mancanza di «incentivi» idonei a frenare la domanda di prestazioni sanitario. Infatti, i sistemi attuali di gestione, sia sul territorio siti negli ospedali, non hanno sistemi di controllo e procedure che consentano freni automatici alla spinta ad aumentare incessantemente le prestazioni. Le eccedenze dei ricoveri sono in parto dovute al fatto che i medici operanti sul territorio non hanno «incentivi» ad assistere a domicilio i loro pazienti por le patologie por le quali il ricovero ospedaliero non e ineluttabilmente richiesto. In altri Paesi europei questi incentivi sono determinati dai «fondi malattia», gestiti dalle corporazioni dei modici stessi, con i quali vengono retribuite lo attivila territoriali e concordate con gli ospedali le rette da rifondere. Le corporazioni stesso, conoscendo il «plafond» concordato periodicamente con la pubblica sanità, sono stimolate ad effettuare un controllo intorno sui costi delle varie prestazioni. Noi nostri ospedali non ci sono mai stati incentivi volti soltanto al miglioramento qualitativo del prodotto: la gestione ospedaliera attualo può ancora essere letta come una spinta ad aumentare e ad amplificare la domanda di interventi o di atti medici. In nessun settore del servizio sanitario esistono procedure e sistemi di controllo che stabiliscano, dove è possibile, una retroazione automatica, che funga da freno alla dilatazione delle spese (feedback negativo): esisto soltanto un incessante «feedback positivo» che spinge inesorabilmente a un aumento delle spese, con il rischio di tentazioni che potrebbero superato i limiti del lecito. Felice Gavosto Università di Torino Col nuovo tariffario sono aumentate improvvisamente le complicazioni

Persone citate: Felice Gavosto

Luoghi citati: Lombardia, Torino