Fuga Breed, 76 senza lavoro

Fuga Breed, 76 senza lavoro L'azienda di Vìllastellone (air-bag) si trasferirà nel Lazio Fuga Breed, 76 senza lavoro Idipendenti davanti all'alternativa «Trasferimento o liste di mobilità» VÌLLASTELLONE. Sono ore drammatiche per i 76 dipendenti che rischiano il posto di lavoro alla Breed di Villastellone, la multinazionale americana che produce dispositivi di sicurezza per l'auto. La chiusura annunciata due settimane fa dal direttore del personale Claudio Beilodi è stata ribadita durante un incontro con i sindacati all'Unione Industriale. La produzione degli air-bag sarà trasferita a Colleserro, vicino a Koma. Per il settore cinture di sicurezza è il secondo trasloco in un anno: nel '98, infatti, le lavorazione di Moncalieri erano state trasferite a Napoli. Adesso, ai dipendenti Breed (quasi tutte donne con famiglia) non resta che scegliere: trasferirsi a Napoli e entrare nelle liste di mobilità. La Breed è arrivata sul mercato italiano nel 1994. Ha acquisito varie aziende specializzate in componentistica (la Gallino, la Allied Signal e altre) e ha ristrutturato il settore concentrando in un unico stabilimento piemontese le singole produzioni di sistemi di sicurezza: dai volanti agli air-bag alle cinture. Adesso, dopo soli 5 anni, ia scelta di abbandonare Torino, ritenuta una zona non più strategica. «Ma al di la delle spiegazioni tecniche resta il dramma dei lavoratori», dice Sergio Melchiorri, della Camera del Lavoro di Moncalieri. La direzione della Breed fa sapere che non ci sono più commesse per l'azienda di Villastellone, ma il sindacato sostiene che si tratta di una ristrutturazione a spese dei lavoratori e chiede di mantenere l'attività produttiva, o comunque un impegno della Breed nella ricollocazione dei lavoratori, negli stabilimenti del gruppo a Rivalta. Sergio Meìchiorri sottolinea anche ia situazione delle 25 lavoratrici già ex dipendenti della Fiat Auto. Per loro si consuma un dramma nel dramma. Quattro anni fa erano state messe in cassa integrazione, e riassunte dalla Breed. Adesso, tutte over 40, rischiano di nuovo il posto. Con la chiusura della Breed si consuma un altro atto della crisi che ha colpito Villastellone. Quando nei capannoni c'era la Stars - Anni 80 e 90 - l'industria dava lavoro a 3600 persone. Poi la crisi, e la volontà del Comune di incentivare l'arrivo di nuove imprese. «Quando nel '94 la Breed ha scelto di installarsi qui abbiamo investito cinque miliardi e mezzo Cee nei servizi, sperando nel rilancio del polo industriale», spiega il sindaco Michele D'Amaro. Di fronte alle notizie di questi giorni il primo cittadino non nasconde la delusione: «L'ennesima battaglia persa», dice. Ma spezza anche una lancia a favore della ripresa: «La Fiat, che è ancora proprietaria dei capannoni, ci ha presentato un progetto di ampliamento della superficie coperta di 15 mila metri quadri: spero che questo sia la promessa di uno sviluppo futuro». Antonella Perotti ^ ^ree<^ 'ta"a ^ Villastellone, che trasferirà la produzione nel Lazio