Perquisizione negli uffici di Eltsin

Perquisizione negli uffici di Eltsin Il maxiscandalo arriva al Presidente e alla figlia: distorti 235 milioni di dollari del Fondo monetario Perquisizione negli uffici di Eltsin E il magistrato svizzero Carla del Ponte arriva a Mosca MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Carla del Ponte, procuratore generale; svizzero, è atterrata ieri alle 15, ora di Mosca, circondata dalla venerazione di un paese sbalordito dall'esistenza, in qualche parte del mondo, di magistrati indipendenti. Le avevano dato il visto d'ingresso solo lunedi mattina. Hanno provato a l'ormarla, questo è chiaro. Il collega russo, Jurij Skuratov, esposto ai ludibrio nazionale dalla messa in onda della sua orgia con due prostitute, era ad attenderla. Poi vertiginosa fuga a 180 chilometri orari verso una dacia nei pressi di Mosca, mentre le Volga nere dolla sicurezza corcavano di sbarrare il passo ai giornalisti inseguitori. Nessuno sa cosa c'è nella borsa che Carla del Ponte teneva sotto il braccio scendendo dalla scaletta dell'aereo, né quanto tempo si formerà. Molti tremano. Lo scandalo dilaga attorno alla impresa svizzera Mabetex che avrebbe pagato bustarelle enonni a una lista di persone molto vicine a Eltsin. Il presidente delia Mabetex, Behgjet Pacelli, un albanese del Kosovo operante da tempo in Svizzera e che voci hanno messo in relaziono con la cantante Anna Oxa, si è precipitato a Mosca per smentire tutto. Ma la sua conferenza stampa di ieri non ha smentito molto. Come minimo emerge l'incredibile storia di un'Amministrazione presidenziale che spende centinaia di milioni di dollari per costruire dacie, palazzi, alberghi, mentre il paese all'onda nei debiti 11 resto, cioè le imputazioni di corruzione, incombe. Ieri il capo degli Affari Generali dell'Amministrazione presidenzia lo, Pavcl Borodin, intervistato da Ort, la prima rete russa, ha dovuto ammettere la clamorosa notizia che la Procura generale di Russia ha aperto, alcuni giorni fa, un'indagine penale noi suoi confronti, avviando le perquisizioni negli uffici del Cremlino. Un'altra perquisizione c'è stata ieri. L'impressione di una «agonia» politica del presidente (il termine è slato usato ieri dalle Izvestija) sta diventando più acuta di ora in ora. E non e finita qui Sempre ieri, mentre ormai tutUi la stampa, anche quella fedele al presidente, sta arrendendosi inesorabilmente di fronte alla portata dolio scandalo, il presidente della Commissione per la Sicurezza della Duma, il comunista Viktor Iliukhin, ha accusato direttamente la figlia di ElLsin, Tatjana, di avere «intascato» la bellezza di 235 milioni di dollari, provenienti dalla trancile del Pondo Monetario Intemazionale erogata alla Russia il 14 agosto dell'anno scorso, tre giorni prima del crollo della finanza russa. Iliukhin è parso mollo sicuro delle sue affermazioni. Ha dichiarato di disporre della documentazione necessaria e di averla trasferita alla Procura generale russa. Oltre un miliardo di dollari di quel prestito sarebbe stato dirottato su una banca australiana, indicata per nome, e da quella cifra sarebbe uscita la somma sopra detta verso un'impresa australiana controllata al 25 per cento da Tatjana Djacenko. Le accuse si allargano a macchia d'olio. Non è più soltanto una dacia principesca in costruzione, di cui Tatjana sarebbe proprietaria attraverso un prestanome; né di qualche nùliardo ricevuto in cambio di commesse assegnate a imprese estere; né di comproprietà variegate in imprese petrolifere. Saremmo di fronte a una colossale «distrazione» di denaro pubblico, rispetto alla quale perfino Marcos, Stroessner e Mobuto sarebbero impalliditi. Sempre ieri notizie non confermate davano per ritmita al Cremlino la commissione speciale istituita da Boris Eltsin per demolire definitivamente il procuratore Skuratov. Ma fino a sera nulla ora stato confermato, né si sapeva se e quali decisioni fossero state prese. Mentre scendeva in campo anche l'ex capo della Guardia presidenziale, oggi deputato della Duma, Aleksandr Korzhakov. Per duo apertamente che, se Eltsin colpirà ancora Skuratov, sarà costretto a «raccontare tutto» sulle avventure sessuali del presidente e di sua figlia. «Bill Clinton semplicemente riposava», ha esclamato sarcasticamente Korzhakov. E Vitalij Tretjakov, direttore delia Nezavisiamaja Gazeta, in un editoriale intitolato «Il 15 aprile o un po' prima», annuncia «l'inevitabilità di un colpo di Stato». Gli scenari aperti sono ancora molti, ma Elusili sarebbe ormai con le spalle al muro, Una variante possibile è che una delegazione di alti ufficiali dello Stato, guidata da Primakov, potrebbe chiedere a Eltsin di «dimettersi volontariamente», concedendo in cambio la chiusura dei procedimenti penali. Per evitare una «capitolazione lutt'altro che onorevole», e inolio più pericolosa per lui c per la famiglia. Giulietta Chiesa Un gigantesco giro di tangenti legate alla società di costruzioni di un kosovaro ►>"> - H»»»"" M» Wll(<IW«».-<»w>»«li!iì»'i SI ' a L'arrivo del procuratore svizzero Carla del Ponte a Mosca Nella foto piccola, la figlia di Eltsin. Tatiana

Luoghi citati: Kosovo, Mosca, Russia, Svizzera