Fusioni bancarie, Fazio da D'Alema di Roberto Ippolito

Fusioni bancarie, Fazio da D'Alema Da Bankitalia e Palazzo Chii un rimo ok. Oi forse la rimarisosta da Bancaroma Fusioni bancarie, Fazio da D'Alema Masera incontra Geronzi. Cala la «febbre» in Borsa ROMA. Sono passato le 17. Il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio lascia Palazzo Chigi. Si è appena concluso un colloquio di mezz'ora con il presidente del Consiglio Massimo D'Alema. Anzi un «cordiali! colloquio» stando alle parole di rito di un comunicato diffuso dalla presidenza, Ma al di la dell'inevitabile riservatezza, la formula usata questa volta fa trapelare che c'è piena sintonia di valutazioni fra Fazio e D'Alema sulle progettate fusioni delle banche: entrambi sono molto interessati, apprezzano quanto sta avvenendo per rendere più competitivo il sistema finanziario italiano rispetto ai colossi europei. 11 colloquio di Palazzo Chigi chiude una girandola di incontri svoltisi durante tutta la giornata di ieri con protagonisti l'amministratore delegato di San PaoloImi Rainer Masera e il presidente della Panca di Reina Cesare Geronzi e serviti a dare ima forte spinta all'unione tra i loro istituti in cantiere contemporaneamente all'ipotizzata integrazione fra Unicredito e Comit. Sembra quasi una benedizione la valutazione data da Fazio e D'Alema. Ma nulla di formale: il presidenti! del Consiglio, ovviamente, non ha competenze specifiche per intervenire direttamente, ma e interessato all'evoluzione generale del sistema finanziario italiano, da seguire naturalmente con la massima attenzione come Fazio sta facendo, Lunedi D'Alema ha già spiegato di credere chi! le fusioni delineate «possano produrre potenzialità ed effetti positivi». I.o scenario quindi e positivo. E si prevede che oggi il consiglio di amministrazione della Panca di Roma, convocato da Geronzi, dichiari ufficialmente la disponibilità a tratiare l'operazione. Il progetto sani presentata in termini favorevoli da Geronzi. Non dovrebbero esserci dubbi sul via libera al negoziato da parte degli azionisti legati da un patto di sindacato: l'ente Cassa di Risparmio, la banca olandese Alni Aimo titolare defi'8,76% e la Toro, la compagnia di assicurazioni del gruppo Fiat che detiene 1*8,55%. Il titolo'l'oro registra in Morsa un aumento dell' 1,4% mentre scendono Hancaroma (2,9 dopo il balzo di lunedi) e San Paolo Imi (-2). l'i' proprio con uno scambio di vedute fra Geronzi e il presidente della Fiat. Paulo fresco che comincia, nella prima mattina di ieri, la girandola di incontri sulla progettata fusione, Geronzi e Fresco ne parlano prendendo insiemi! la prima colazione all'Hotel Ilassler, a Trinila dei Monti. ( litro che con la Toro, la famiglia Agnelli e interessata al progetto attraverso 1*1 fi 1 che possiede il 3,9% di San Paolo lini. Salutato Fresco, Geronzi raggiunge Masera per far visita insieme a F'azio, alle IO e mezzo in via Nazionale. Il vertice a tre si conclude in modo simbolico: Geronzi e Masera vanno via dalla Panca d'Italia sulla stessa auto e seduti uno accanto all'altro si dirìgono in via XX Settembre dove sono attesi dal ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi. Una sola auto per i dui! banchieri, la «passeggiata» comune nei palazzi che contano: sono i sintomi che il piano sta rapidamente camminando. L'incontro con F'azio e fonda- mentale. Sembra che il governatore domenica mattina abbia subordinato il suo consenso al presidente di San Paolo-Imi Luigi Arcuti a una valutazione favorevole di Geronzi sull'operazione. Arcuti ha negato di aver mai pensato a un'operazione ostile verso la Banca di Roma: è stata presentata come un'iniziativa «amichevole» l'offerta pubblica di scambio, varata domenica sera, di azioni Banca di Roma con quelle San Paolo-lini con la (piale si realizzerebbe la fusione. Ieri poco prima dell'ora di pranzo, nella sede dell'Imi in piazza Venezia, Masera ci tiene ancora a precisare: «I rapporti con Geronzi sono sempre amichevoli». Fazio ha il potere di dare il via libera all'operazione o di bloc¬ carla. L'articolo 19 del testo unico sulle banche prevede infatti che la Banca d'Italia debba dare l'autorizzazione qualora un soggetto superi la partecipazione del 5% in un istituto di credito. E anche il testo unico della finanza (la legge Draghi in vigore dal luglio scorso) prevede per le offerte pubbliche di acquisto (compresa l'ops) un'autorizzazione di Bankitalia. Anche nella conversazione con Ciampi, dalle 1 I e un quarto a mezzogiorno, Masera e Geronzi ricevono segnali di incoraggiamento, Il ministro del Tesoro lia già anticipato il suo si alle fusioni. Sin da lunedi, infatti, ha fatto saliere di ritenere gli accorpamenti progettati «iniziative da vedere positivamente». E quei due li conosce molto bene: venti anni fa, quando Ciampi era già al vertice della Banca d'Italia (e prima di diventare governatore) Masera era capo dell'ufficio studi della Banca d'Italia e Geronzi responsabile degli operatori dei cambi. E mentre i due banchieri tessono la tela dell'operazione, a livello politico cresce il consenso. La segreteria dei Democratici di sinistra considera valide le fusioni bancarie, invitando però a fare attenzione ai problemi occupazionali. E per il leader dell'opposizione Silvio Berlusconi le unioni sono il «risultato ncessario del processo di globalizzazione». Roberto Ippolito HHÉ^^H StttJlaiiLI "governatore Antonio Fazio

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