Clinton: non avevamo ultra scelta

Clinton: non avevamo ultra scelta «Dobbiamo fermare Milosevic subito. Correremo dei rischi, ma non agire è più rischioso» Clinton: non avevamo ultra scelta // Segretario Nato nella notte dà lordine di attaccare la Serbia NEW YORK NÒSTRO SERVÌZIO" Un discorsa ila «siamo pronti» pronunciato da Hill Clinton e da ieri pomerìggio tutti hanno proso ad aspettarsi da un momento all'altro l'attacco militare contro la Serbia. Di sicuro se lo aspetta il primo ministro russo Kv^eny Pnmakov, che ha interrotto il suo viaggio verso Washington e ha deciso di tornare indietro proprio quando il suo aereo era in mezzo all'Atlantico. I margini di discussione sono del tutto esauriti, ha detto Clinton. «Abbiamo latto di tutto per non arrivare a questo», ma anche l'ultimo colloquio Ira il negoziatore Richard Holbrookee il Presidente serbo Slobodan Milosevic «non ha portato in nessun posto». Ma «so Milosevic non ha la volontà di fare la pace, noi abbiamo la volontà di limitare le sue possibilità di l'aro la (morra ai kosovari». «Dobbiamo agire subito», ha proseguito il Presidènte. «Se non lo l'acciaino adesso saremo costretti a farlo più tardi, con molti più morti allo spallo», l'orche «so non ci si oppone prontamente alla brutalità e all'assassinio di civili innocenti, si invitano i responsabili a faro ancora poggio». L'attacco aereo «contiene doi rischi», ha detto ancora Clinton, perché la contraerea serba è (bile, il terreno e difficile e le condizioni climatiche cambiano repentinamente Ma il rischio dell'inazione è ancora piti c/andò. «La nostra fermezza e quella dei nostri alleati sono in questo momento l'unica speranza di cui la popolazione del Kosovo dispone» ed anche la sicurezza europea e a rischio. «Per essere prospero e sicuro, il nostro l'aose ha bisogno che anche l'Europa sia sicura, libera, unita». Queste costì Clinton le aveva già dette due giorni fa, quando aveva ricordato a Milosevic che «lo soglia e già stata superata», pur lasciandogli la possibilità di «ravvedersi» nel colloquio con I lolbrooke. La maggiore enfasi messa ieri siigli stessi concetti è cortamente dovuta al fatto che l'ultima possibilità e stata «mancata» dal Presidente serbo, ma forse anche dal fatto che poco prima il Presidente aveva avuto una sorta rli via libera dai leader desi Senato, con i quali aveva avuto una riunione. Era infatti accaduto che i senatori, sollecitati dalla loro collega repubblicana del Texas Kay Bailey Iluti hinson, avevano infisso a pillilo una risoluzione che bloccava il finanziamento dell'eventuale intervento nei Balcani se prima Clinton non avesse richiesto l'approvazione della Camera. In pratica, la ricorrente controversia sulle azioni militari che il Presidente decide l'approvazione parlamentare devo essere espressa a priori o a posteriori? questa volta minacciava di essere risolta in modo brutale niente approvazioni; preventiva, niente soldi - e anche alcuni sonatori democratici avevano manifestalo un certo interesse per l'iniziativa perché secondo loro gli obiettivi della spedizione dell'azione non erano «abbastanza chiari». Così Clinton ieri mattina aveva convocato alla Casa Bianca una rappresentanza dei senatori, aveva esposto «il caso» e aveva avuto successo. A cominciare dalla stessa signora Hailey Hutchinson, tutti erano usciti dalla riunione dicendo che in un momento simile, con l'attacco forse imminente, non si poteva dare a Milosevic la sensazione che i soldati americani non avessero dietro «l'intera nazione», né tanto meno lo si poteva indurre a pensare che non disponessero di mezzi sufficienti. Quanto agli alleati della Nato, il loro «si», han¬ no detto gli uomini di Clinton, era già stato confermato da conversazioni telefoniche che il Presidente aveva avuto durante il week end, e questa è probabilmente la ragione dell'atteggiamento estremamente risoluto che lui ha assunto nel suo discorso. «Direi che il treno è già fuori della stazione», ha detto il portavoce del Pentagono Ken Bacon, che però ha anche precisato che a Milosevic è stata fornita una sorta di «mappa diplomatica», affinché «sappia come regolarsi per interrompere, se vuole, l'azione militare». Franco Pantarelli «La nostra fermezza e quella dei nostri alleati sono ora l'unica speranza della popolazione del Kosovo. E l'America ha bisogno di un'Europa libera e sicura» Sa Il presidente Clinton e il primo ministro russo Primakov: il suo aereo è tornato indietro quando già era sull'Atlantico

Luoghi citati: America, Europa, Kosovo, Serbia, Texas, Washington