«Processate Longostrevi e 305 medici» di P. Col.

«Processate Longostrevi e 305 medici» Scandalo sanità a Milano, verso il rinvio a giudizio del primario e dei complici «Processate Longostrevi e 305 medici» Ipm: si è costruito un impero con i soldi pubblici MnANO. «Tutti possono essere comprati, basta stabilire il prezzo». Era il motto preferito di Giuseppe Poggi Longostrevi quando ancora, camice bianco e stuolo di assistenti, si aggirava libero e felice per i corridoi della sua clinica, il Centro di Medicina Nucleare. Poi l'hanno indagato, arrestato, interrogato. E adesso, a distanza di quasi due anni dall'inizio delle indagini, e giunta la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del professore e di altri 305 medici delle Asl milanesi. Per tutti l'accusa è corruzione. Ma per Poggi e il suo clan, ovvero la moglie Rosalia Zanca, il cognato Alberto Zanca e perfino la figlia, Valeria (indagata per riciclaggio), il capo d'imputazione parla anche di associazione per delinquere, truffa e falso in atto pubblico. Nella stessa richiesta i magistrati hanno proposto l'archiviazione per altri 419 medici. Lui, Poggi Longostrevi, quando dopo un finto tentativo di suicidio e qualche mese di prigione si decise a vuotarli il sacco, spiegò al giudice delle indagini preliminari che il suo «era mi metodo un po' aggressivo, all'americana»: tot pazienti mandati in clinica, tot bustarelle ai medici per ringraziamento. E per quelli che battevano la fiacca, al massimo un bel vassoio d'argento a Natale. 11 sistema costava al professore una trentina di milioni al mese, hanno calcolato i pm, Una miseria rispetto ai miliardi che ogni anno dalle casse pubbliche della sanità milanese il professore riusciva a incamerare grazie alle migliaia di impegnative che presentava agli sportelli delle Asl. Da vero «self made man» alcune centinaia di prescrizioni alla fine si era deciso a l'arsele da solo. Tutto meticolosamente segnato sui tabulati meccanizzati che i magistrati hanno ritrovato negli uffici del Centro di Medicina Nucleare, potendo così contestare cifra per cifra, regalo per regalo, ogni prestazione ai medici inquisiti. Di questi, già una decina ha patteggiato. Una bustarella qua, un regalino là, e il professore con la passione del volo (sul suo jet privato, naturalmente) aveva costruito un piccolo impero della sanità, fondando, hanno ricostruito le Fiamme gialle, 14 società in Lussemburgo. Il tutto alle spalle dei contribuenti e delle Asl, alle quali, ha stabilito la corte dei conti, dovrà restituire circa 60 miliardi. Altri dieci miliardi, ha scoperto la Finanza, Poggi Longostrevi li aveva sottratti al fisco con fatture false. «Non sono l'unico» protestò il professore: gli hanno creduto. L'inchiesta ha virato sulle cliniche monzesi del professor Schwarz e sui primari del San Raffaele. [p. col.]

Persone citate: Alberto Zanca, Giuseppe Poggi Longostrevi, Poggi Longostrevi, Rosalia Zanca, Schwarz

Luoghi citati: Lussemburgo, Milano, San Raffaele