GLI SCONFITTI

GLI SCONFITTI GLI SCONFITTI t IttltMli.lflft STEVEN SPIELBERG. E rimasto cosi male che ha scelto di boicottare la conferenze stampa del dopo-Oscar. Il suo «Salvate II soldato Ryan» ha vinto 5 statuette, ma non quella per il miglior film. Con l'Oscar alla regia però Spielberg, premiato già per «Schindler's list», è entrato nel club dei registi che possono vantare la vittoria di due Oscar. Tra questi, Wilder, Forman e Stone. Guidano la classìfica John Ford (4 Oscar). Frank Capra (3) NICK NOLTE. Dopo tanti film d'azione e ruoli da «macho», è arrivata la svolta impegnata, che però non gli ha fruttato l'Oscar. Rimane anche lui senza statuetta, per «colpa» di Benigni. Occhiali e camicia nera per la festa, l'attore che finora ha avuto solo un'altra nomination, nel '91 per «Il principe delle maree», del rivale italiano dice: «Di lui si è parlato tanto, ma rimane misterioso» TOM HANKS. Alla fine resta a bocca asciutta il protagonista del film di Spielberg. Niente tris d'Oscar per Tom Hanks. per questa fine millennio. L'attore si deve accontentare delle due statuette che ha a casa, quelle di «Philadelphia» e di «Forrest Gump». Battuto da Benigni, alla vigilia diceva di lui: «Roberto? E' un attore dolce-amaro, nella tradizione della commedia universale. A me fa tenerezza» UN MCKELLEN E EMILY WATSON. Battuti tutti e due. Lui non ha che lodi per Benigni («Una maschera specialissima»; lei invece se la prende quando, per sbaglio, viene presentata come «Kate Watson» TERRENCE MALI CU. Un grande deluso. La Notte degli Oscar è stata disastrosa per «La sottile linea rossa»: il film del regista non è riuscito a partorire neppure una statuetta, dalle sette candidature della vigilia, perdendo spesso i duelli diretti con il «Soldato Ryan» di Spielberg. Male è andata anche a «Elizabeth», che aveva sette candidature: l'unico Oscar è giunto dal trucco