Ora è in gioco il ruolo di Mediobanca di Valeria Sacchi

Ora è in gioco il ruolo di Mediobanca Un terremoto cambia la mappa della finanza. Rondelli e Arcuti riuniscono i consigli Ora è in gioco il ruolo di Mediobanca Unicredit marcia su Cottiti, Imi-S. Paolo punta a Bancaroma MILANO. Salvo sorprese, il presidente di Unicredit Lucio Rondelli riunirà nel primo pomeriggio di oggi i consiglieri (allertati da ieri), per sottoporre alla loro approvazione il lancio di un'offerta pubblica di scambio (Ops) su Comit. Sempre oggi, ma a Torino, per le 16 è stato convocato un consiglio straordinario di San Paolo-Imi, nel corso del quale il presidente Luigi Arcuti presenterà il progetto di un'offerta amichevole a Bancaroma. Il tutto con la benedizione di Bankitalia, se è corretta la lettura delle parole pronunciate ieri a Loreto, in un convegno, dal governatore Antonio Fazio, il quale ha testualmente detto: «L'inasprimento della concorrenza, interna ed estera, l'eliminazione delle segmentazioni operative, il procedere delle concentrazioni bancarie e l'assottigliarsi della proprietà pubblica stanno guidando verso assetti più efficienti, più consoni all'evoluzione dei mercati internazionali». L'operazione di Rondelli parte già con buone prospettive di successo. Le difese che Mediobanca ha tentato ieri di alzare per proteggere Comit sono praticamente cadute nel vuoto. Il presidente di Generali Antoine Bernheim, cui Enrico Cuccia ha prospettato nelle primissime ore del mattino (è entrato in Mediobanca alle 8,30 per uscirne poco dopo, intercettato dall'Ansa) l'ipotesi di un'Opa su Comit da lanciare con Bancaroma e Commerzbank, ha declinato l'invito. A sua volta il presidente di Bancaroma Cesare Geronzi, arrivato a Milano in tutta fretta dopo pranzo, si è limitato a prender atto del progetto senza promettere alcun impegno. Non è stato quindi buon profeta il presidente della Rizzoli Cesare Romiti che, avvicinato ad un convengo su Leo Valiani alle dieci, aveva anticipato ai cronisti: «Oggi ne vedrete delle belle, di quelle che- neanche immaginate, altro non posso aggiungere». £ difatti, poco dopo, la sfilata di ^personaggi eccellenti in via Filoafarhmattcl sembrava confermare le sue parole: Bernheim e Geronzi, Giancarlo Cerutti e Piergaetano Marchetti, il direttore generale Renato Pagliaro e il responsabile titoli Matteo Arpe. Un andirivieni che prometteva scintille, e che si è viceversa risolto, almeno così sembra, in un nulla di fatto. E con la notizia che, per il 29 di marzo, è convocato il consiglio Mediobanca per esaminare il bilancio semestrele, che sarà preceduto, secondo tradizione, dal comitato direttivo del patto di sindacato e dal comitato esecutivo dell'istituto. Ben poco cosa rispetto alle grandi attese. Lucio Rondelli, che nell'Ops sarà assistito da Lazard-Vitale e Borghesi, è già quasi certo di avere l'operazione «nel sacco». Egli ha dalla sua parte le Generali, come dimostra la reazione di Bernheim (storico partner di Lazard), certamente Paribas che, non dimentichiamolo, è legata a Gerardo Braggiotti, ex direttore di Mediobanca passato sotto gli stendardi di Lazard. Anche Commerzbank viene data per favorevole all'iniziativa di Unicredit, col quale starebbe trattando accordi. E chissà che anche Commerz non decida, prima o poi, di aggregarsi al polo di Rondelli. Si tratta di tre grandi azionisti che da soli rappresentano già il 14% del capitale Comit e ai quali sicuramente si affiancheranno quei privati che erano contro la fusione con Bancaroma, come Pirelli, Della Valle, Stefanel. Ma del resto chi conosce bene Rondelli sa che l'uomo difficilmente si muove senza essersi assicurato solidi appoggi. Certamente sia lui che il suo amministratore delegato Alessandro Profumo hanno silenziosamente ma efficacemente tessuto abili contatti, poiché sono riusciti a portare così apertamente dalla loro Generali e Commerz. Se tutto filerà Uscio, per Mediobanca si aprirà un grosso problema. Il nuovo polo Unicredit-Comit sarà infatti il suo maggiore azionista con il 16-17% del capitale. Una quota non certo sufficiente a rap- Eresentare un baluardo per possiili incursioni di terzi, ma una buona partenza. E nulla vieta che lo stesso polo possa decidersi a lan¬ ciare quell'Opa (magari amichevole) che da tempo è T'incubo di via Filodrammatici. Non a caso erano assai accigliati i volti di Cuccia e Marenghi, quando nel pomeriggio di ieri hanno lasciato l'ufficio. E' vero che le due ex Bin sono vincolate ad un patto di sindacato di Mediobanca che scade nel 2002, ma questa sarà eventualmente materia di avvocati. Nel frattempo, l'intesa Unicredit -Comit darà vita a un gruppo le cui attività supereranno i 500 mila miliardi, con un alleato assicurativo di tutto rispetto: le Generali, e una serie di azionisti stranieri importanti come Deutsche, Commerz, Paribas. Valeria Sacchi , Enrico Cuccia con Cesare GerOnfci. presidente dette Banca di Rpma

Luoghi citati: Lazard, Loreto, Milano, Torino, Uscio