«A D'Alema io non servo più»
«A D'Alema io non servo più» Cossiga «A D'Alema io non servo più» ROMA. «Né il governo né D'Alema hanno più bisogno di me e comprendo benissimo come invece possano portare attenzione privilegiata al movimento Di Pietro-Prodi e a Rifondazione comunista. D'altronde è difficile difendere chi, specie ritenendolo suo interesse, non vuole difendersi e addirittura mostri fastidio verso chi vuole difenderlo». Francesco Cossiga, in una nota, fa il quadro dei rapporti di maggioranza, mettendo in rilievo di essere «amico ed estimatore di D'Alema, ma senza essere né apparire ormai né il suo killer, né il suo mazziere, né il suo guardaspalle e neanche il suo protettore». L'ex capo dello Stato rivendica la paternità di aver portato «un comunista a Palazzo Chigi: non ho modificato il mio giudizio sulla validità politica e storica di quella operazione di formazione di un governo di centro sinistra di tipo europeo», dice il senatore a vita. «Sulla durata e lo sviluppo di un tale progetto - aggiunge, però - pesano certamente, per le confusioni dell'onorevole Valter Veltroni e le incertezze dell'onorevole Massimo D'Alema, le iniziative avventuristiche della coppia Di Pietro-Prodi, del tutto sradicate dalla storia, dalla tradizione e dai valori dell'Italia risorgimentale. Sembra però che questo non sia sempre di più il giudizio della leadership dei Ds, che appaiono credere sempre meno in sé stessi e nella forza della loro grande tradizione democratico-popolare». (Adnkronos]
Persone citate: Cossiga, D'alema, Di Pietro, Di Pietro-prodi, Francesco Cossiga, Massimo D'alema, Valter Veltroni
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