Torna il vecchio amico Binx, scapolo solitario E' convinto che il cinema sia più vero della vita

Torna il vecchio amico Binx, scapolo solitario E' convinto che il cinema sia più vero della vita m Mg Torna il vecchio amico Binx, scapolo solitario E' convinto che il cinema sia più vero della vita BENISSIMO ha fatto Marcos y Marcos a recuperare L'uomo che andava al cinema, libro-culto di una generazione di americani, vincitore di un National Book Award nel 1962 ma tradotto da Mondadori solo una decina di anni fa, e evidentemente senza gran successo se non era rimasto in stampa. Nato nell'Alabama nel 1916, morto nel 1990, il suo autore Walker Percy studiò medicina ma dopo una malattia abbandonò la professione per mettersi a studiare filosofia e in un secondo tempo diventare scrittore, e contemporaneamente si convertì al cattolicesimo, religione che nella sua accezione significava tolleranza, serenità, anche libertà di sbagliare. Il protagonista del suo romanzo più famoso, Binx Bolling, si racconta parlando al presente. E' un trentenne di New Orleans scapolo e senza amici, che ha fatto la guerra e non ama parlarne, e concilia senza rimorsi le sue inclinazioni intellettuali col mestiere di agente di cambio, dal quale ottiene tempo libero e la possibilità di fare quattrini senza fatica. La sua passione principale sono i film, film hollywoodiani si capisce, assaporati però in certe sale particolari, di periferia, da solo o con altri iniziati; la sua passione secondaria sono le belle ragazze, che però corteggia senza impegnarsi veramente, lasciando loro ogni possibilità di tirarsi indietro in qualsiasi momento. Mentre si gingilla con l'idea di sedurre la sua ultima segretaria, e mentre nello sfondo si svolge, senza alcuna sua partecipazione, il famoso carnevale della città, Binx porge orecchio alle esigenze dei parenti, in particolare della formidabile zia, cercando di difendere la sua indipendenza. La zia vuole che Binx si occupi della cugina, una ragazza intelligente ma con gravi problemi nervosi, e Binx obbedisce, senza per questo trascurare la giovane segretaria, che porta a una lunga gita lungo la costa del Pacifico interrompendo questa capricciosamente per andare a trovare la madre risposata e i suoi fratellastri, a uno dei quali, un quattordicenne gravemente malato, si sente particolarmente vicino («E' il mio preferito a essere sinceri. An- che lui, come me, è uno che va al cinema. Andrebbe a vedere qualsiasi cosa. E siamo buoni amici perché sa che non sento pietà per lui. Per prima cosa, ha il dono di credere che può offrire le sue pene in riparazione dell'indifferenza umana per il cuore trafitto di Gesù Cristo. E seconda cosa, non mi dispiacerebbe così tanto scambiar posto con lui.»). Spettatore per vocazione, portato a riflessioni, per esempio sulla natura della Ricerca («quella che ognuno intraprenderebbe se non venisse soffocato dal trantran della propria vita quotidiana»), miniera di reminiscenze ci¬ nematografiche, che paragona con vantaggio alla vita («Anch'io una volta ho incontrato una ragazza a Central Park, ma non c'è molto da ricordare. Quello che ricordo io è quando John Wayne uccise tre uomini con una carabina mentre cadeva nella polvere in Ombre rosse e la volta in cui il gattino trovò Orson Welles sulla soglia del portone nel Terzo Uomo») - il cinema diventando più vero del vero proprio all'inizio, quando Binx incontra per strada William Holden in carne e ossa -, il simpaticissimo, indolente Binx è un esempio di pessimismo costruttivo, per qualche verso risposta a un altro ben più tetro personaggio emblematico della condizione moderna, il Meursault di Alberi. Camus. Masolino d'Amico Walker Percy L'uomo che andava al cinema Marcos y Marcos pagine 206. lira 22.000

Persone citate: Bolling, Camus, John Wayne, Masolino D'amico Walker Percy, Orson Welles, Walker Percy

Luoghi citati: Alabama, Central Park, New Orleans