Delitto Riza, si chiude il cerchio

Delitto Riza, si chiude il cerchio Trapani, la polizia sospetta che i due approfittassero del bambino da tempo Delitto Riza, si chiude il cerchio Dopo l'arresto dello zio, crolla anche il nipote TRAPANI DAL NOSTRO INVATO Il cerchio forse si è chiuso, con due assassini presunti nelle mani della polizia, due mezze confessioni, un mistero, il più vistoso, chiarito a tempo di primato. E poco sembra interessare che altri rischiano di rimanere senza soluzione. Per questo Giuseppe Zannini Quirini, questore di Trapani, parla con voce soddisfatta: la polizia ha indagato e trovato quelli che hanno ammazzato Riza, bimbo kosovaro che aveva sei anni oppure otto: perché neppure questo sapremo mai. Assicura il questore: «Il caso è chiuso. Per me lo era già da alcuni giorni. Mancano gli esiti dei rilievi tecnico-scientifici, ma il quadro è chiarissimo». Che sarebbe questo: per mille o 2 mila lire il piccolo slavo viene agganciato da Antonio Di Salvo, uno già con precedenti per violenza, definito instabile di mente. Anche suo padre, Salvatore, 64, è stato condannato per aver violentato una donna e rinchiuso per 5 anni nell'ex manicomio giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto. E' lui ad aver avuto 22 figli: 11 con la moglie e altrettanti con la cognata. Ad Antonio Di Salvo la polizia è arrivata seguendo una strada quasi obbligata. E come si è visto perduto, lui ha mantenuto la minaccia fatta al nipote: «Se parli, vieni dentro con me». Così ha detto: «C'era anche lui». E Rosario, 21 anni balordi, fino a quel momento considerato «persona informata dei fatti», l'altra notte, a conclusione del quarto interrogatorio, è finito dentro con l'accusa di concorso in omicidio. Secondo la polizia ha raccontato particolari che poteva conoscere solo chi era presente allo scempio del bimbo. Ora tocca al gip decidere sull'arresto di Antonio Di Salvo e, domani, su quello di suo nipote Rosario. Tutto finito, dunque. Il questore che ha coordinato le indagini condotte da Giuseppe Linares, capo della Mobile, diceva: «Abbiamo avuto la pressione dei giornalisti che riflettevano quella dell'opinione pubblica, profondamente scossa da questo orribile assassinio. Ma è andata bene e siamo soddisfatti e contenti. Le mie convinzioni hanno avuto un riscontro giudiziario». Trovati gli assassini, «persone che hanno vissuto nel degrado e nella miseria, con numerosi reati alle Il pisarà pin Koper il f colo ortato sovo unerale spalle, alcuni dei quali riguardano violenze sessuali», trovati il casolare dove è stato consumato il delito e l'arma, un bastone. Di più: anche tracce di sangue sui pantaloni di Antonio Di Salvo. La ricostruzione, sarebbe questa: i due avrebbero agganciato Riza la sera di mercoledì e lo avrebbero portato nel casolare. Ma il bimbo sarebbe riuscito a fuggire. Lo avrebbero ripreso, picchiato a sangue e ammazzato. Manca solo qualche dettaglio. Per esempio, se qualcuno abbia dato una mano a zio e nipote. La difesa di Liliana Valenti, amica di Rosario, è strenua: «Giovedì pomeriggio si trovava con me e la sera si è allontanato solo mezz'ora con lo zio Antonio, verso le 22. Come poteva violentare ed uccidere in quell'arco di tempo un bambino?». Ma davvero questa storia si è aperta e chiusa in un solo giorno? Perché un sospetto è che zio e nipote conoscessero Riza e i suoi genitori e un dubbio ancora peggiore è che approfittassero del bambino da tempo. Ora che si è reso conto come non sia più possibile nascondere le proprie responsabilità, Vatina, il padre del piccolo, ripete che lui «quelli» non li aveva mai visti. La famiglia, oggi, partirà per Janevo, in Kosovo, a meno di 20 chilometri da Pristina, dove porterà il corpo di Riza. L'imam condurrà il rito funebre nella cattedrale di San Lorenzo. Forse ci saranno anche quelli del clan Ibrahini, i «nemici» che hanno conteso ai Gradina ogni angolo di strada dove chiedere l'elemosina, i primi ad esser sospettati dell'omicidio e non dalla polizia ma dai parenti di Riza. «Ho pregato Dio perché l'assassino venisse trovato», ha detto Mensurh, che ha 37 anni ed è il capo. «Anche se abbiamo avuto litigi con i Gradina, noi una cosa del genere non saremmo mai stati capaci di farla. Anche io ho dei figli». Che lui pure sguinzaglia per i marciapiedi a cercar denaro, con l'ordine di rincasare solo col carniere pieno. Riza, racconta monsignor Antonino Adragna, parroco di San Lorenzo, una volta mostrò quanto avessa fatto in due ore: 36 mila lire. Ora c'è chi ricorda come, certe volte, lui cedesse parte dei soldi ad altri bambini Perché, aveva spiegato, se avesse portato tanto denaro, i suoi avrebbero «preteso sempre di più». Vincenzo lessandoti Il piccolo sarà portato in Kosovo per il funerale Alcuni parenti di Riza nel luogo dove è stato ritrovato il corpo del bambino

Persone citate: Antonino Adragna, Antonio Di, Antonio Di Salvo, Giuseppe Linares, Giuseppe Zannini Quirini, Liliana Valenti

Luoghi citati: Barcellona Pozzo Di Gotto, Kosovo