Sgominata la banda degli adoratori di Satana di Paolo Lingua
Sgominata la banda degli adoratori di Satana Disoccupati e appassionati di musica «black metal», volevano fare di Genova la «capitale del Maligno» Sgominata la banda degli adoratori di Satana Profanavano i cimiteri di notte, 5 giovani denunciati GENOVA. Anche Genova aveva un'associazione «informale» (anche se sgangherata) di appassionati di riti satanici: definirla setta sarebbe eccessivo. Si trattava di un gruppo di cinque ragazzi disoccupati dei quartieri popolari della periferia del Ponente genovese che da qualche mese compiva raid notturni nei cimiteri. Per identificarli, farli confessare e denunciarli a piede libero (per violazione di sepolcro, sottrazione di cadavere, furto, danneggiamenti) c'è voluta un'azione comune degli agenti della Digos e dei carabinieri. I cinque - il capo e sacerdote dei riti, Renato S., 25 anni, e Luca Z., 26 anni, Roberto F., 25 anni, Nicola F., 25 anni, Alessandro C, 21 anni - appena identificati e fermati, dopo una serie di appostamenti e pedinamenti nei cimiteri, non hanno dato una gran prova di coraggio «diabolico»: hanno scongiurato gli inquirenti di non diffondere neppure i loro nomi di battesimo, terrorizzati di essere identificati e derisi. Sono dei «balordi» di periferia, appassionati di musica «black metal», forniti anche di una informazione approssimativa sui riti satanici, sulle messe nere e sui culti orfici. La loro è apparsa una cultura da fumetti, più che da testi esoterici. Polizia e carabinieri hanno scoperto che alcuni di loro suo- navano in complessini e frequentavao locali alternativi di periferia. Scarpe chiodate, stivali, giacche di pelle e pantaloni, il tutto rigorosamente color delle tenebre, borchie, catenelle, bracciali, collane con croci rovesciate: questo il loro look. Anche nelle loro abitazioni sono stati trovati croci rovesciate, teschi, tibie e candelabri neogotici con candele di cera nera che devono essere accese nei riti propiziatori. Le scorribande notturne sono state compiute nei cimiteri periferici di Crevari, all'estremo Ponente, a Nervi, all'estremo Levante, a Recco, nel Golfo Paradiso, a 20 chilometri da Genova, e poi, per due volte, a Sampierdarena e a Staglieno. In quell'occasione vennero fatti dei danni vicino alla tomba neoclassica di Giuseppe Mazzini che, da allora, è controllata elettronicamente. I cinque adepti di Satana si comportavano sempre alla stessa maniera. Asportavano lapidi e immagini dei defunti, scavano le vecchie tombe e gli ossari per impadronirsi di teschi, tibie, femori. Bronzetti, lumini, statuine sono stati a loro volta rubati o danneggiati. Secondo una prima ricostruzione, sono stati compiuti riti satanici all'interno di un cerchio di ossa e le stesse ossa sono state usate per fabbricare candele che poi venivano impiegate anche in riti «casalinghi». Sulla base di un primo calcolo degli uffici dei cimiteri del Comune si ritiene che i danni ammontino a qualche centinaio di milioni. I cinque cultori di Satana hanno dichiarato che queste imprese notturne erano una sorta di rodaggio: speravano infatti che i culti cimiteriali avrebbero avuto nuovi entustiasti accoliti in modo da fare di Genova «la capitale d'Italia» dei riti demoniaci, oscurando la fama di Torino. Ambizioso programma, anche se squinternato, per il momento identificato nella denominazione «Death Metal» (morte metallica) del complesso musicale che volevano creare a coronamento delle loro esperienze, in attesa, è ovvio, dell'avvento dell'Anticristo. Al svio posto sono arrivati poliziotti e carabinieri. Paolo Lingua Nelle loro case trovate croci rovesciate teschi, tibie e candelabri neogotici Alcuni oggetti satanici recuperati dalle forze dell'ordine
Persone citate: Alessandro C, Bronzetti, Giuseppe Mazzini, Luca Z., Nicola F., Ponente, Renato S., Roberto F., Staglieno
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