Con una donna pilota la tibia viola l'embargo

Con una donna pilota la tibia viola l'embargo Un aereo di pellegrini va alla Mecca Con una donna pilota la tibia viola l'embargo Anche 3 jet iracheni in Arabia Saudita Uno è stato trattenuto dalle autorità TRIPOLI. L'«aereo della sfida» e decollato da Tripoli ieri mattina, in diretta televisiva e radiofonica. Alla cloche un comandante donna. La prima libica a pilotare un velivolo verso i luoghi santi. Destinazione: Gedda, l'aeroporto più vicino alla Mecca. Con una regia destinata a sollevare il massimo clamore, la Libia ha violato l'embargo aereo imposto da sette anni dalle Nazioni Unite per la vicenda Lockerbie. Il decollo del «Boeing 727» con 125 pellegrini a bordo è stato annunciato dalle tv mettendo l'accento sulla donna-comandante, Aicha Abdussalam Oammu. «In questa azione di sfida all'embargo la donna libica è partecipe. Cose del genere non accadono neanche in Occidente», commentavano i reporter. La trasmissione sul decollo è stata accompagnata da canti di rivincita e di sfida alla comunità internazionale. «Sono fiera di partecipare a questa impresa», ha dichiarato Aisha prima della partenza. E' dal 1994 che Tripoli riesce a far arrivare i propri pellegrini in aereo in Arabia Saudita nonostante il divieto Onu. Ma se fino allo scorso anno il trasporto era stato organizzato dalla compagnia di bandiera nazionale egiziana, che aveva ottenuto un permesso speciale dal Consiglio di Sicurezza, questa è la prima volta che la Libia utilizza un proprio velivolo. Il colonnello libico Gheddafi Identica sfida dall'Iraq. Per il terzo giorno consecutivo, infatti, Baghdad ha inviato ieri un aereo in Arabia Saudita con a bordo 124 pellegrini diretti ai luoghi santi islamici, in aperta violazione dell'embargo aereo decretato dall'Onu nei confronti dell'Iraq dopo l'invasione del Kuwait (agosto 1990) e delle zone di non volo imposte sul Paese da Stati Uniti e Gran Bretagna. Quello che doveva essere - secondo un portavoce del ministero dei Trasporti a Baghdad - l'ultimo velivolo con a bordo iracheni a partire per l'annuale pellegrinaggio in Arabia Saudita (soprattutto persone anziane), ò stato però trattenuto da questo Paese, che ha chiesto ora all'Onu consiglio sul da farsi alla luce delle sanzioni internazionali. Le autorità di Riyadh, stando a fonti del Palazzo di Vetro, hanno fatto sapere alla Commissione per le sanzioni delle Nazioni Unite di aver costretto due giorni fa un aereo carico di pellegrini a tornare in Iraq e di averne poi bloccato un secondo all'aeroporto di Gedda. Per il tradizionale pellegrinaggio annuale, circa 2 mila pellegrini iracheni sono già arrivati alla Mecca in questi giorni via terra, percorrendo la strada nel deserto che collega i due Paesi, mentre altri 18 mila sono in attesa di attraversare la frontiera. [e. st.] Il colonnello libico Gheddafi

Persone citate: Aicha Abdussalam Oammu, Gheddafi