Solo una multa al generale donnaiolo di Andrea Di Robilant

Solo una multa al generale donnaiolo SEXGATE MILITARE m Evita la Corte marziale e si riconosce colpevole di molestie e abuso d'ufficio Solo una multa al generale donnaiolo Aveva sedotto le mogli di quattro suoi ufficiali WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il generale adultero alla fine se l'è cavata con una multa. Niente carcere - rischiava una condanna a 56 anni - e niente congedo disonorevole. Solo una tirata d'orecchie e un'ammenda di 22 mila dollari, da pagare a rate. David Hale, generale a due stelle, eroe del Vietnam e lanciatissirno verso i vertici della carriera militare, ha confessato di aver costretto le mogli di quattro sottoposti ad aver rapporti sessuali con lui e di aver mentito sotto giuramento per coprire le tracce del suo «comportamento disonorevole». Ma il giudice della corte marziale ha deciso di risparmiargli l'onta di essere il primo generale americano di questo secolo a finire in carcere. La sentenza ha provocato un piccolo putiferio, e non solo negli ambienti militari. Nita Lowey, deputata democratica di New York: «Non possiamo avere una legge che vale per i generali e una che vale per la truppa e i sotto ufficiali. Questa bacchettata ci fa davvero dubitare dell'impegno del Pentagono per assicurare una giustizia uguale per tutti». E Donnamaria Carpino, una delle mogli che aveva denunciato il generale: «Certo, posso dire di essermi vendicata perché Hale sarà sempre ricordato come un criminale e un bugiardo. Ma l'esercito americano non ha ricevuto giustizia, perché ha vinto il principio dei due pesi e delle due misure». Lowey e Carpino si riferivano alle condanne molto più dure ricevute da sotto ufficiali e ufficiali di rango minore di Hale per aver commesso il reato di adulterio. L'anno scorso il tenente Kelly Flynn venne cacciata dall'Air Force per aver avuto una relazione con il marito di una sua collega. La sua corte marziale fu una vera cause célèbre. E non si è mai dissipato il sospetto che il tenente Flynn sia stata trattata peggio perché donna. Il Pentagono naturalmente respinge le accuse di parzialità. «Giustizia è stata fatta», assicura l'ispettore generale Donald Mancuso. «E l'esito di questa corte marziale farà sì che altri ufficiali ci penseranno due volte», prima di imbarcarsi in sperico¬ late relazioni adultere. La storia del generale Hale è per certi versi patetica. Il suo matrimonio naufragò dopo trent'anni e dal 1996 al 1998 l'ex eroe di guerra cominciò a dar la caccia alle mogli di ufficiali, specie se le coppie erano in crisi. Quando i vertici dell'esercito vennero a conoscenza delle sue pressanti richieste alle mogli dei suoi sottoposti, decisero di congedarlo discretamente ma con tutti gli onori. Ma a quel punto la signora Carpino suonò l'allarme. «Il fango che ho portato sul mio nome è più di quanto io possa sopportare», ha detto il generale scoppiando in lacrime durante la corte marziale. «E non riesco ad esprimere in maniera adeguata il dispiacere profondo e l'imbarazzo che sento per aver portato vergogna all'esercito, ai soldati, alla mia famiglia, ai miei amici». Dopo la sentenza il generale Hale ha abbracciato il suo avvocato, e poi se n'è andato. Assieme all'ex moglie del suo aiutante in campo. Andrea di Robilant

Luoghi citati: New York, Vietnam, Washington