«La nostra vittoria di Pirro» di Gabriele Beccaria

«La nostra vittoria di Pirro» «La nostra vittoria di Pirro» Vavvocato: ai genitori ancora negato un diritto fondamentale Dopo l'angoscia raccontata a giornali e tv, la famiglia di Marco sceglie il silenzio. «Se l'attenzione dell'opinione pubblica potrà aiutare a risolvere il dramma in tempi più brevi, allo stesso tempo - si può capire - sta innervosendo persone molto provate», dice Marina Magistrelli, il loro avvocato. «Cercano di proteggere Marco e di spiegargli la situazione. E' già stato preparato all'ipotesi più terribile, l'amputazione». Avvocato, ora il destino del bambino è stato messo nelle mani di un curatore, anziché di un tutore. Per voi cambia qualcosa? «E' un piccolo passo avanti». In che senso? «Il tribunale ha restituito la potestà parentale, riconoscendo che è stata esercitata bene fin dalle prime fasi della malattia». Ma non vi basta, è così? «No. La nostra è per ora una vittoria di Pirro». Ci spieghi. «Ciò che continua a non andare bene è l'iter sanitario da seguire: il tribunale, infatti, non mette in condizione la famiglia di decidere per Marco. E' per questo che abbiamo impugnato il provvedimento». Su che basi? «Sulla base della non competenza del tribunale, che non è legittimato alla nomina di un curatore». Chi avrebbe dovuto nominarlo? «Stando alle norme, la nomina è competenza del giudice ordinario e non del tribunale per i minori». Intanto, c'è stato l'atteso incontro con il curatore, il professor Riccardo Cellerino. «Si è subito attivato e con i genitori ha passato molto tempo». Che impressione ne hanno ricavato? «Sono rimasti insoddisfatti. Il percorso sanitario non va nella direzione che volevano». Vale a dire? «Tentare prima dell'operazioni; anche altre ipotesi alternative». Cellerino ha confermato che non c'è più tempo da perdere? «Sì, ha confermato l'urgenza di una decisione». Quindi, i tempi della legge non rischiano di diventare incompatibili con quelli della medicina? «Contiamo che la cotte d'Appello fissi l'udienza entro il fine settimana e che la decisione - spero sia immediata. Così, non si comprometterà la salute del bambino». Quante chance di vittoria pensa di avere? «Le rispondo che siamo di fronte a un problema giuridico, oltre che a un dramma famigliare, che nasce da una questione sanitaria». Cioè? «Spero che vengano certificati i parametri d'intervento della magistratura: si tratta di decidere (piando e come i giudici possano entrari; nelle dinamiche famigliari. Qui, infatti, non si tratta di stabilire so la cura Di Bella sia più efficace di quello tradizionali, porche non ci sarebbero dubbi so il problema fosso posto così». Allora qual è il punto? «Il punto è clic i famigliari di Marco avevano chiesto di sperimentare terapie alternativo - di un omeopata e poi del fisiatra senza posticipare la data dell'intervento. Por tutta risposta si è voluta limitare la loro libertà personale, negando sia il diritto alla saluto che un bisogno psicologico», Gabriele Beccaria

Persone citate: Cellerino, Di Bella, Marina Magistrelli, Riccardo Cellerino