Arriva un «angelo custode» per Marco

Arriva un «angelo custode» per Marco Ancona, il giudice cancella il tutore. Ma la famiglia non potrà decidere sulle cure al bimbo Arriva un «angelo custode» per Marco L'oncologo insiste: «Necessaria un'immediata operazione» Alcuni parlamentari chiedono un'ispezione del tribunale ANCONA. Marco non ha più un tutore ma un angelo custode. La patria potestà sul bimbo di 10 anni di Ancona malato di tumore è stata restituita ieri ai genitori, ma le decisioni mediche sul suo futuro saranno prese dal professor Riccardo Cellerino. Indicato come affidatario in un primo momento, l'oncologo avrà ora l'ultima parola sulle terapie da far seguire al piccolo. Questa la decisione di compromesso adottata dal tribunale dei minori di Ancona, dopo la levata di scudi di enti, associazioni e parlamentari contro il provvedimento che revocava la patria potestà dei genitori. La notifica è stata fatta in mattinata ai famigliari del bimbo, che si trovano nella loro casa di Senigallia con il piccolo. Si corre quindi ancora sul filo, visto che in realtà si tratta di un ripristino solo limitato della capacità genitoriale. Insomma, non è stata riconosciuta la libertà di cura, visto che sarà lo stesso Cellerino ad avere l'ultima parola sulle terapie. Anche se lo stesso oncologo si sta adoperando per convincere il papà e la mamma di Marco a riportare il bambino in ospedale. Quindi il problema resta, poiché la famiglia sembra proprio indirizzata a provare, almeno per un paio di mesi, il metodo Di Bella. Quasi una follia secondo il tutore ora «angelo custode», preoccupato perché il tempo gioca contro il bambino. Marco, infatti, già da un po' di tempo non è più sotto chemioterapia, e questo lo rende particolarmente esposto ad una recrudescenza della malattia. Da parte loro, i genitori si sono indirizzati verso Di Bella perché non convinti, in primo luogo, di un successo dell'intervento chirurgico. Anche se si riuscisse a salvare la gamba destra di Marco. E la visita effettuata dal professore modenese sul bambino, due giorni fa, ha dato loro molte speranze.' Inoltre, fanno rilevare i genitori, il piccolo soffre di allergie ogiù volta che si sottopone ai cicli di chemio. «Ma sapete che cos'è una giroplastica?», ha commentato ieri con i giornalisti una zia. Riferendosi al difficile intervento che potrebbe salvare la gamba del piccolo e asportare il tumore. «E' una cosa mostruosa - ha detto - che non esclude la possibilità di una protesi. Noi vogliamo evitare interventi così cruenti e devastanti sul corpo di Marco». In effetti, l'operazione non è cosa da poco: si tratta di una resezione del femore, con conseguente accorciamento dell'arto malato, sostituendo all'osso una protesi che va poi modificata man mano che il piccolo cresce. Un'altra zia, Scilla, ha aggiunto: «Oggi non possiamo parlare con voi. Né oggi né forse domani, perché stiamo prendendo delle decisioni e non vogliamo danneggiarci». La tensione è quindi ancora altissima, nonostante il provvedimento solo in parte conciliante del tribunale dei minori. I genitori chiedono cautela e rispetto del loro ruolo, dalla loro casa di Seni¬ gallia dove il bambino passa il tempo guardando la tv e leggendo i giornali che si occupano di lui. Marco sta trascorrendo ore piacevoli. Coccolato da tutti, gioca con il cane Bernardo, un bastardino di colore bianco e nero che qualche volta riesce anche, a dispetto dei genitori, a entrare in casa. Qualche volta Marco fa un giro in bicicletta, in cortile, anche se non può sforzare troppo la gamba. Altre volte, quando ne ha voglia, gioca con il computer. A scuola non va più da ottobre, quando ha cominciato la chemioterapia ora sospesa, Sembra vivere con grande forza e serenità questo momento in cui si decide la sua vita. La famiglia, alla ricerca disperata di una speranza di salvare la gamba di Marco, si era rivolta anche ad un omeopata tedesco, quando era già stata fissata la data dell'intervento chirurgico presso l'ospedale «Salesi» di Ancona. Ed erano stati proprio i medici dell'ospedale pediatrico a segnalare alla magistratura minorile il fatto. Intanto, il legale della famiglia, Marina Magistrelli, ha presentato un ricorso in Appello contro il provvedimento, per chiedere la revoca del curatore. Intanto alcuni parlamentari locali hanno chiesto un'ispezione ministeriale sulle attività del tribunale di Ancona. Jerry Paladini I parenti: «Non vogliamo parlare Stiamo prendendo decisioni molto importanti» Il tribunale ha deciso una soluzione di compromesso per il piccolo Marco ammalato di tumore

Persone citate: Cellerino, Di Bella, Jerry Paladini I, Marina Magistrelli, Riccardo Cellerino

Luoghi citati: Ancona, Senigallia