Nuove regole per i film violenti in tv di G. Lam.
Nuove regole per i film violenti in tv Proposta Melandri Nuove regole per i film violenti in tv ROMA. Produttori e distributori dovranno sottoporre a «verifica» i film prodotti per la televisione che contengono «immagini tali da colpire la sensibilità dei minori» e che vanno in onda «fuori dalla fascia oraria 23-7». La proposta è del ministro dei Beni Culturali Giovanna Melandri ed è stata approvata ieri dal Consiglio dei ministri. Lo «schema di regolamento» ora passa all'esame delle commissioni Cultura di Camera e Senato per poi ottenere il via libera definitivo dal governo. La crociata contro l'«orco televisivo» - sesso e violenza in tv fuori dalla portata dei bambini - si arricchisce quindi di una nuova norma. Le pellicole «off limits» per i bambini saranno esaminate da un'apposita commissione formata da un docente di psicologia dell'età evolutiva, da due esperti di cinema, quattro rappresentanti dei genitori e due di categorie del settore. In questo modo vantaggi arriveranno anche ai produttori e ai distributori di film che chiedendo il «visto preventivo» al capo del Dipartimento Spettacolo potrebbero evitare le sanzioni comminate dal Garante delle telecomunicazioni. Comunque contro le decisioni della commissione ci sarà anche la possibilità di appellarsi. Sul provvedimento quasi tutti d'accordo. Positivo il commento del presidente del Moige (Movimento genitori) Maria Rita Munizzi: «Finalmente si interviene a tutelare gli utenti più deboli: i bambini». Soddisfatta anche l'avvocato Maria Cassana che dirige l'Associazione a tutela dei minori: «Prima c'era un'autoregolamentazione selvaggia. Ora finalmente potremmo dire addio a quei cartoni animati giapponesi che esprimono Solo udienza per i nostri piccoli». Ma favorevole è anche Stefano Munafo, direttore di Rai Fiction: «Saranno indicazioni di cui tener conto quando costruiremo le sceneggiature. Il provvedimento è giusto in quanto il prodotto tv ò diverso da quello cinematografico che presuppone una libera scelta». Scettico, invece, Roberto Pace, direttore generale di Media Tracie, la società che cura ia fiction Mediaset: «E' una sorta di censura e può portare solo sventure». Pace lancia anche un allarme: «Per quanto riguarda il mercato internazionale nel 00% dei casi si tratta di opere che non rientrano in questi criteri. Essendo la nostra una tv commerciale, tutto ciò ci mette in serh difficoltà». Quindi nessun problema per la produzione di film italiani ma non per quella «straniera». Spesso i film e la fiction che provengono dall'estero vengono acquistati in pacchetti e di molte opere si conosce solo il titolo. Su questo punto e d'accordo anche Munafò: «Sarà difficilissimo esercitare un controllo serio che prevede che vengano fatte visioni specifiche», [g. lam.]
Persone citate: Giovanna Melandri, Maria Cassana, Maria Rita, Melandri, Munafò, Roberto Pace, Stefano Munafo
Luoghi citati: Roma
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