«Non credibile il pentito del caso Dell'Utri»

«Non credibile il pentito del caso Dell'Utri» Ma il centrodestra insiste: bisogna punire il gip eli Palermo che ha offeso il Parlamento «Non credibile il pentito del caso Dell'Utri» Diliberto: nessun complotto contro l'esponente del Polo ROMA. «Non ho l'atto deduzioni. Mi sono limitalo ad elencare puntigliosamente i fatti», il mi lustro della ( Hustizia < llivicro Diliberto parla per mezz'ora nel l'aula ili Montecitorio, rispondendo alle interrogazioni parlamentari sul «caso Cirfeta», il pentito accusato di calunnia e inquinamento delle prove insieme con Dell'Utri, Ma (lai lungo elenco di fatti inoppugnabili citati dal ministro che volutamente si tieni' ben lontano dal polverone sull'orticolo \V2 stilli; dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, innescato dagli stessi magi strati palermitani e facile concludere' che le denunce ilei poni i lo sui presunti complotti a danno di Marcello Dell'Utri e Silvio Ber lusconi sono «accuse non credibili», come alla fine 0 lo stesso Diliberto ad ammettere, escludendo pure che nei confronti di Cirfeta ci siano stati; '(ritorsioni di alcun genero». Nella ricostruzione della sua «Cirfeta Story» il ministro parte dai vari trasferimenti dai penitenziari in cui era recluso che il pentito considera «punitivi» mostrando come non solo non siano stali cosi numerosi ma siano stali motivali tla «comportamento scorretto con il personale della polizia penitenziaria», prosegue entrando nel merito dei vari esposti, «doglianze varie» formulate dal collaboratore sempre per non aver partecipino a suo dire - al complotto contro Berlusconi e Dell'Utri. E vien fuori il quadro poco edificante di un detenuto - sottoposto a programma di protezione - che «prò spetta inesistenti responsabilità del personale di polizia, incendia il materasso della sua celiti, tenta più volte di impiccarsi, simula di aver ingoiato unti lametta, scrive a destra e a manca denunciando corruzioni di agenti e progettati atlontati contro caserme finche, ilulcis in l'undo, tiene, durante i permessi promio, comportamenti scorretti che t'.li valgono uteriori denunci;. Insomma, niente che possa suffragare la tesi del compiono sostenuta dal collabonitore di giustizia. Caso mai prove della sua «scarsa credibilità», come sottolinea il ministro. Nulla dice Diliberto in risposta alle interrogazioni sulla modifica dell'articolo che trasforma in «prova» li! dichiarazioni dei pentiti, tirata in ballo dal gip Gioacchino Scaduto e dalla stessa procura di Palermo: «Non spetta al ministro intervenire su unti legge». Una line.i chi! nel complesso non piace al Polo, critico su quel la che considera timi pesante in terferenza della magistratura nei confronti del Parlamento. «Insoddisfattissimo» si dichia ra infilili il responsabile Giustizia di Porza Italia Marcello Pera. 11 quale ritiene che il ministro non abbici affrontato la questione di fondo della magistratura «che pretende di sanzionare il diritto alle forzi; politiche a lare le loro battaglie legislative», K lo invita ad avviare un procedimento disciplinare nei confronti del gip palermitano «che nella richiesta di arresto per Dell'Utri ha assimilato il Parlamento a ruolo di fiancheggiatore della criminalità organizzata, nel tentativo di screditare i pentiti». «Perplesso» sulle risposti; del Guardasigilli anche il capogruppo di Au in commissione Giustizia Ettore Bucciero che, sul quesito se hi magistratura possa o meno porsi in aperto contrasto col Parlamento, accusa Diliberto di «atteggiamenti pilateschi». Ir. r.) Il ministro della Giustizia Oliviero Diliberto

Luoghi citati: Palermo, Porza Italia, Roma