Il leader britannico assume l'iniziativa di «licenziare» la Commissione, spiazzando i conservatori

Il leader britannico assume l'iniziativa di «licenziare» la Commissione, spiazzando i conservatori Il leader britannico assume l'iniziativa di «licenziare» la Commissione, spiazzando i conservatori Blair prende le redini dell'Europa «Santer se ne deve andare». Tra i suoi candidati, Prodi sarà presidente resla ancora sospesa», dice il Cancelliere. Appuntamento a Berlino. Le dimissioni di Santer e dei Commissari, per Blair, «erano l'unica decisione che potevano prendere. Il rapporto ha rivelato un triste elenco di negligenze e cattiva amministrazione E le sue risposte sono state completamente inadeguate». Con le dimissioni si è creala «una situazione drammatica», «un terremoto». Ma ora, insiste Blair, «è giunto il momento di decidere se lasciare l'Europa così com'è o invece riformarla per il futuro, perclié solo riformando le istituzioni europee le avvicineremo ai cittadini d'Europa». Ai Comuni, applausi dai laboristi e brusio dai conservatori. Ma è proprio davanti ai conservatori che Blair disegna la sua Europa e ripropone, ad esempio, la costituzione di un organo indipendente di «supervisione antifrode» già definita dal Cancelliere dello Scacchiere Gordon Brown. E rilancia una Commissione più snella e più giovane, perché «ci sono trop¬ pi senior e pochi junior...». Santer, e subito. Che si provveda al nuovo presidente. Blair non fa nomi, ma descrive il candidato ideale. «Dovrà essere un vero peso massimo della politica, scelto solo e soltanto in base al merito, in grado di garantire alla nuova Commissiono europea una vera leadership e autoritti». Dopo due ore di incontro a Downing Street, conferenza stampa assieme, primo ministro e cancelliere aggiungono altre caratteristiche. Blair: «Dovrà avere esperienza politica, conoscenza dell'economia, qualità amministrative e assoluta integrità morale». Schroeder è d'accordo. Blair, all'inizio di marzo, si era dichiaralo favorevole a una candidatura di Romano Prodi, «senz'altro un candidato di peso». La France Presse, nell'identikit tracciato da Blair, individua subito Prodi. Il portavoce di Blair conferma: «Sì, Prodi e uno dei candidati», Ma nella conferenza slampa Blair e Schroeder evitano la domanda. «La questione del sapere chi è o chi Per Tony Blair l'ipotesi di una reggenza Santer, o addirittura di una riconferma, non va neppure presa in considerazione, «anche se non è affatto il solo responsabile di questa situazione». E nemmeno quella di una presidenza prò tempore da affidare al Commissario Sir Leon Brittan. Blair appare il più deciso di tutti i premier, vuole «la revisione delle procedure di controllo e approvazione in campo finanziario, nuovo sistema di gestione finanziaria e dei programmi di spesa». E soprattutto «nuove procedure disciplinari in modo che i Commissari e i dipendenti della Commissione sappiano esattamente cosa viene chiesto e le conseguenze di eventuali loro mancanze». Salutato Schroeder, in silenzio sul candidato, Blair chiude con una delle sue frasi celebri. «Ognuno deve rispondere del proprio operato». Come Santer. La decisione di accelerare i tempi del ricambio durante l'incontro con il Cancelliere «Utilizzare questa opportunità per una riforma radicale e completa dell'Ue» Deciso, il più deciso ira lutti i premier europei «Il presidente Santer se ne deve andare. Al più presto possibile». Tony Blair lo dice al mattino in iv, il pomerìggio ai Comuni e la sera a Downing Street, incontrando il cancelliere tedesco Schroeder. E adesso, «al più presto possibile», va trovalo ii nuovo presidente. Blair e Schroeder si dichiarano d'accordo: la decisione verrà presa durante il vertice di Berlino, il 24 e 25 marzo; anche se forse ci vorrà un ulteriore vertice informale per finalizzarla. «Ma da questo momento - dice Blair - dobbiamo utilizzare questa opportunità per spinger»; verso una riforma completa e radicale dell'Europa». La seduta ai Comuni e stata piuttosto agitata, con gli euroscettici conservatori pronti alle contestazioni. E forseproprio per questo, per spiazzare gli euroscettici, Blair si e mostrato tanto deciso. Via Al vertice Ue della settimana II semestre di presidenza tedesco rischia di passare alla storia come «maledetto» invece di ridare smalto a un governo provato da continue panne prossima a Berlino, Bonn deve gestire la crisi più grave della storia comunitaria senza un ministro delle Finanze

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