Scaffale

Scaffale Scaffale Il segno del drago, di Mariangela Cerrino (Longanesi, pp. 270, L. 30 mila). La Sacra anche sulla sovracopertina di un romanzo («Un'avventura magica alle soglie dell'anno Mille»), che parte da Chambéry mescolando i versanti di Susa e di Moriana. Personaggi storici e inventati, fiere e profeti, medici e mercenari, luoghi magici che vanno dal castello di Avigliana allo sbarramento delle Chiuse. La fine di un Millennio che ne richiama un'altra assai più suggestiva in un puzzle di facile lettura. L'occhio di Cesare Vecellio. Abiti e costumi esotici nel '500, di Jeannine Guérin Dalle Mese (Edizioni dell' Orso, pp. 302, L. 30 mila). Opera di un parente di Tiziano, il libro è una raccolta di abiti che segue una voga iniziata nella seconda metà del Cinquecento. Condotto su un'edizione del 1590, esso associa immagine e discorso ed è curato da un «italianisant» dell'Università di Poitiers, che osserva come il Vecellio sia nel suo campo un po' ciò che il Ramusio fu per la geografia con la raccolta delle relazioni dei viaggi più famosi. Più che una summa dell'esotismo dell'epoca, un tentativo di suggerire come un veneziano delRinascimento veda e giudichi gli «altri», l'«altro». Tra gran dame turche, donne damascene, spose greche, donzelle persiane, matrone cinesi, berberi, giannizzeri, nuovi selvaggi delle Americhe, un libro che a distanza di quattro secoli ha ancora qualcosa da dirci sul nostro modo di guardare. Il cardellino del Centro Studi Cesare Pavese, di Franco Vaccaneo (Edizioni Omega, pp. 78, s.i.p.). Tre scritti per celebrare con semplicità la resistenza di una cultura che dalla periferia dà anima al mondo. Il cardellino che in un bel mattino di inizio estate canta dai finestroni della chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, diventata cantiere della nuova sede del Centro Studi Cesare Pavese, non è che l'emblema di una vocazione a cui Franco Vaccaneo, il direttore, dà fiato d'avventura. Lutero era antisemita?, di Lucie Kaennel (Claudiana, pp. 140, L. 19 mila). La domanda non è oziosa e la risposta non è scontata. Di 'antigiudaismo' piuttosto che di «antisemitismo» (il termine coniato a partire dal 1873 e soprattutto legato all'esperienza tragica della persecuzione nazista) si deve parlare per Lutero, che va collocato sullo sfondo del tradizionale rifiuto cristiano. Una guida semplice e ben scandita per affrontare un questione spinosa evitando sia l'apologetica, sia la polemica anacronistica. Introduzione di Daniele Garrone, traduzione di Marilì Cammarata. I figli del computer, a cura di Guido Michelone (Elledici, pp. 156, L. 15 mila). Edizione italiana di un libro scritto da Werner Paul Mayer e Georg Seter, uscito in Germania nel '92. Per rispondere a due richieste fondamentali. Come districare il valore ludico e formativo del computer dalle aberrazioni a cui possono giungere i videogiochi. Come guidare i figli di un universo virtuale sulla strada intelligente di scelte che non devono essere demonizzate.

Luoghi citati: Avigliana, Germania