La primavera dell'aloe

La primavera dell'aloe E'TEMPO DI FIORITURA La primavera dell'aloe Spettacolare sulle coste mediterranee (litorali italiani offrono in questo periodo uno spettacolo affascinante e che merita di venire osservato almeno una volata nella vita: sono le superbe fioriture delle Aloe che connotano il paesaggio insieme ai Cereus e alle Euforbie che si innalzano svettanti simili a candelabri, e talvolta ai grossi coni sferici, irti di spine, degli Echinocactus. Piante a portamento per lo più arboreo variamente ramificato (anche se esistono specie quasi prive di caule e munite di un piccolo ciuffo di foglie basali), le Aloe hanno foglie strette, lunghe, appuntite, pungenti, spesso fortemente spinose ai bordi, raccolte in rosette attorno alla radice. Da questa si innalza verso il cielo un lungo scapo fiorifero che porta infiorescenze (racemi) ricchi di fiori distanziati o appressati, per lo più di colore arancione, o rossi. I semi assai numerosi sono curiosi in quanto appiattiti e alati. . A prima vista queste piante possono venire scambiate con le agavi, in quanto queste (cioè le agavi) appartengono ad una diversa famiglia, quella delle Agavacee e posseggono la caratteristica di morire non appena è avvenuta la fioritura. A lungo l'Aloe ha fatto parte della immensa famiglia delle Liliacee (quella di cui fanno parte il giglio, il colchico, il mughetto, per citare solo piante da tutti conosciute ed amate), quindi nel 1992 è stata Giustamente creata una nuova amiglia, quella delle Aloacee, di cui da allora fa parte. Sembra siano stati i Fenici ad introdurre tale pianta, ben nota agli antichi naturalisti e medici, da Dioscoride a Galeno, al senese Mattioli che ne fa una ampia trattazione nei suoi Discorsi. Il nome Aloe deriverebbe da ab, alos=sale, termine che ricorderebbe l'amarezza del succo di queste piante (molti adulti, bambini negli Anni 50, ricorderanno ancora la tortura inflitta a chi aveva l'abitudine di mangiucchiarsi le unghie che venivano ricoperte dal liquido assai poco invitante dell'aloe). L'etimologia fa riferimento anche al fatto di crescere in terreni assai ricchi di sali e di tollerare ambienti salmastri. Nell'ambito del genere Aloe sono incluse circa duecento specie provenienti dal Sud Africa, dal Madagascar, dalle Canarie, alcune delle quali si sono acclimatate nel bacino del Mediterraneo e lungo le coste italiane, tanto da fare ormai parte del paesaggio, come d'altra parte è accaduto per il fico d'India in Sicilia, originario del Sud America. Alcune specie di Aloe sono utilizzate in farmacia, altre nell'industria tessile,'mentre la maggior parte trova attualmente largo impiego nel giardino, nel parco. Amari, tonici, eupeptici, colagoghi, purganti vengono ottenuti da alcuni composti presenti nelle foglie. Ultimamente un grande interesse ha suscitato l'Aloe vera - con foglie che formano rosette poco numerose, maculate di bianco con margini aculeati; i fiori sono portati in densi racemi penduli con brattee di colore giallo e rosso e stami assai sporgenti - in quanto sembra abbia qualche principio che potrebbe avere effetti positivi nella cura di alcuni tipi di cancro. Tuttavia l'argomento è allo studio soprattutto in Israele. In India dall'Aloe perfoliata si ricavano fibre per tessere una stoffa impiegata solo localmente. Le finalità ornamentali - a volte alcune specie, quelle di taglia contenuta, sono presenti anche in appartamento - sono dovute al loro portamento vagamente scultoreo, all'aspetto un poco rigido che fa sì che si ritenga che ben si addicano alle moderne architetture come è accaduto ad alberi come l'Araucaria araucana. Una specie di Aloe merita di essere citata in quanto ha ricevuto un premio speciale essendo stata dichiarata pianta da giardino eccellente ed è l'Aloe aristata, introdotto nel mitico giardino botanico di Kew all'inizio del 1800. E' una pianta priva di stelo, dotata di un lento accrescimento, facile da coltivare, fiorisce regolarmente nella tarda primavera, è facile da propagare in quanto si usano piccoli getti laterali portati da stoloni (come queir che tutti conoscono in quanto si formano sui tuberi delle patate) che staccati dalla pianta madre originano in breve tempo una nuo- I Vty va pianta. Tollera tem- It* perature fino a 2§ C purché il terreno sia asciutto. Originaria del Natal e del Lesotho in Sud Africa, è stata rinvenuta in differenti habitat: lungo le pendici delle montagne che d'inverno possono essere innevate, ma anche in zone completamente desertiche come il de serto del Karoo in cui la si ritrova all'ombra di radi cespugli sparsi qua e là, accontentandosi delle scarse gocce di acqua che si formano al di sotto delle rocce. Allo stato spontaneo il portamento della pianta è differente da quello che si presenta in coltivazione dove si assicurano apporti di acqua regolari: infatti le foglie si arrotolano conferendo alla pianta l'aspetto di una grande palla per ridurre la traspirazione dalla superficie fogliare. Elena Acca ti Università di Torino e anee come è ace l'Araucacie di Aloe a in quanto io speciale ata pianta ed è l'Aloe nel mitico Kew all'inianta priva n , è n i r n i ) n - I Vty - It* C a el in veabidelle verno evate, mpletame il de cui la si di cespugli tentandosi cqua che si delle rocce. portamenfferente da in coltiva i racalcuri ocomesspotziora, chepulcomziose quiincstrre prodoltuavaltinqutemconcauchesi isenHaattfigcheapptagdaltendeiintcon Nel disegno un esemplare di aloe Alcune specie sono utilizzate in farmacia

Persone citate: Aloe, Galeno, Mattioli

Luoghi citati: India, Israele, Lesotho, Madagascar, Sicilia, Sud Africa, Sud America, Torino