SE TUA SORELLA AMA UN PEDOFILO
SE TUA SORELLA AMA UN PEDOFILO SE TUA SORELLA AMA UN PEDOFILO LO DICIAMO A LIDDY? Anne Fine traduzione di Olivia Crosio Adelphi pp.186 L. 26.000 UATTRO sorelle mglesi, due maritate, una divorziata, una in carriera. La divorziata, che è la più piccola, estroversa e popolare, sta per ufficializzare con le nozze la convivenza con un simpatico scapolone, molto popolare presso i suoi bambini. Ma ecco che una delle sorelle sposate si fa portavoce prima presso la sorella in carriera, quindi verso l'altra sposata, di un pettegolezzo: pare che il fidanzato di liddy sia stato accusato, in Scozia donde proviene, addirittura di pedofilia. Il problema è se avvisare o no l'ignara Liddy, ovviamente distruggendo la sua ostentata felicità. La sorella che rimane col cerino acceso in mano è Bridie, la più adulta e responsabile, assistente sociale di mestiere; dopo un lungo rovello si assume lei l'ingrato compito di aprire gli occhi a Liddy, ma la reazione di questa è molto diversa da quella che Bridie si aspettava. Liddy infatti non solo si rifiuta di credere alla sorella, ma l'accusa di malanimo, e rompe i rapporti con lei; e invece di sostenere Bridie, le altre due si rifugiano in una neutralità che comporta l'isolamento di Bridie dalla famiglia. A lungo Bridie, che non ha affatto un buon carattere, rimugina l'accaduto, sentendosi riempire di un rancore sempre maggiore verso le altre, e il suo risentimento rende perplesso e alla lunga allontana da lei anche quel bonaccione di suo marito. Finché, avvicinandosi la data del matrimonio di Liddy, Bridie non decide di prendere il toro per le coma, e... Non riveliamo il resto, l'importante è stabilire se Anne Fine, nota anche come autrice per ragazzi, in particolare del romanzo Mrs. Doubtfire, debitamente edulcorato da Hollywood, ha le carte in regola per continuare il filoncino rosa della casa editrice Adelphi, aperto dai grandi successi di Cathleen Schine. Diciamo di sì, aggiungendo che questo Lo diciamo a Liddy? non smentisce il suo sottotitolo, Una commedia agra. Agra perché una piccola emergenza che andrebbe affrontata con schiettezza basta a rivelare la fragilità dei rapporti nel clan. Le quattro sorelle erano infatti esse stesse per prime convinte della graniticità della loro unione, ma in realtà come subentra il disagio derivato dall'accusa arrivata per vie traverse (e dalla prontezza a crederci in privato, e a ignorarla in pubblico, di almeno due di loro), le scoperte spiacevoli si susseguono, coinvolgendo anche larghe fette di passato. Per esempio, ora viene fuori che il consorte di Bridie ebbe a suo tempo un trascorso con la stessa Liddy, la quale pensa che Bridie voglia vendicarsi. Alla fine una qualche forma di armistizio si verificherà, ma senza illusioni da parte dei personaggi, nessuno dei quali è risultato ammirevole, e meno di tutti, forse paradossalmente, proprio Bridie, dal cui punto di vista si è seguita tutta la vicenda. Bridie è l'altruista di professione, dun¬ que colei che più di tutti dovrebbe saper comprendere e perdonare, se non addirittura prevedere; e invece, incapace di capire se stessa, prende tutto quello che accade come una congiura, e anche quando si decide a adottare delle contromisure, lo fa più per vendicarsi che in spirito di conciliazione. Tutti sono egoisti e sordi nei confronti reciproci, insomma, ma Bridie che è un po' più intelligente degli altri riesce ad avere torto pur essendo dalla parte della ragione. Condotta con competenza e agilità, questa escursione in un piccolo nido di vipere risente della mancanza di diversivi, latitando anche quell'umorismo che ci si sarebbe potuti aspettare da un'autrice britannica: non si parla mai di altro che della ossessione di Bridie, e la materia poteva essere ulteriormente compressa. Ragguardevole, in ogni caso, l'equilibrio con cui le tensioni sono controllate fino al freddo, feroce finale. Masollno d'Amico
Persone citate: Anne Fine, Cathleen Schine, Liddy, Olivia Crosio
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