E il Csm fa gli straordinari
E il Csm fa gli straordinari E il Csm fa gli straordinari La disciplinare «prenotata» fino a dicembre \ ROMA. Sono pieni di lavoro i «giudici» della sezione disciplinare del Csm, dove approdano tutte le iniziative del ministro e del pg, della Cassazione. I procedimenti pendenti, secondo i dati più aggiornati, sono 102, di cui quattordici sospesi in attesa dell'esito dei processi penali. I ruoli delle udienze (se ne fanno tre al mese, di sedito il venerdì) sono pieni fino a tutto dicembre 1999, e questi numeri si riferiscono solo alla «gestione Flick»; le azioni disciplinari avviate dal ministro Diliberto sono ancora in istruttoria e non sono arrivate al Consiglio. «Da qualche tempo - spiega Nello Rossi, consigliere di Magistratura democratica e componente della Disciplinare - c'è grande attenzione all'operosità dei magistrati. Di solito le sanzioni comminate per i ritardi nel deposito dei provvedimenti vanno dalla censura all'ammonimento, per i casi più gravi. Nel nostro giudizio cerchiamo di distinguere tra i ritardi dovuti all'effettiva scarsa operosità e quelli derivanti da una cattiva programmazione del lavoro d'ufficio». Ma non solo di giudici lavativi o presunti tali si occupa il «tribunale dei giudici». Dice ancora Rossi: «Un altro filone' è quello della violazioni.' delle norme di correttezza, deontologia e di un certo stile che serve ad esseri; impermeabili all'ambiente nel quale si opera». La sentenza piii grave pronunciata dall'attuale Disciplinare e stata proprio per uno di queste situazioni, quando l'ex-procuratore aggiunto di Milano Poppa e stato condannato alla perdita di un anno di anzianità, terzo gradino nella severità dei verdetti, dopo il quale ci sono la rimozione e la destituzione. Un altro aspetto giudicato dalla sezione disciplinare e quello del «difetto della sensibilità istituzionale da parte dei magistrali, quando dimostrano una scarsa comprensione dei problemi e delle situazioni che si trovano davanti». E' accaduto di recente a un pili)blico ministero che aveva trattato in maniera «un po' troppo burocratica» il caso di una detenuta con problemi mentali che poi si era su- cidata. Non si è ancora arrivati, invece, al giudizio delle «esternazioni» dei magistrati, come nel caso di Gherardo Colombo. Quella, per Rossi, sarà «la grande sfida»; «Dobbiamo capire se arriveremo a limitare la manifestazione della libertà di pensiero oppure no, come io mi auguro. Nell'attesa, è da valutare con favore il fatto che tra le azioni disciplinari avviate dal nuovo ministro non ce ne sia nessuna per motivi di questo genero». [gio. bia.) \ Il pm milanese Gherardo Colombo
Persone citate: Diliberto, Flick, Gherardo Colombo, Nello Rossi, Rossi
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