L' Unione europea non ha più governo di Francesco Manacorda

L' Unione europea non ha più governo Annuncio notturno del presidente Santer dopo la censura dei «saggi» nominati dal Parlamento L' Unione europea non ha più governo La Commissione si dimette in blocco: è la prima volta BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'Europa è decapitata, la Commissione di Bruxelles si è dimessa. Quaranta minuti dopo la mezzanotte di ieri il presidente Jacques Santer ha annunciato «la decisione all'unanimità di dimettersi collettivamente» di lutti 0 venti i Commissari del suo esecutivo. Un gesto clamoroso, che non ha precedenti nella storia comunitaria e che arriva a meno di tre mesi dalla nascita dell'euro, gettando le istituzioni europei; in una crisi profonda. I capi di Stato e di governo dei Quindici, che si troveranno tra nove giorni a Berlino per un vertice dovranno così risolvere al più presto la difficilissima questione della nuova guida della Commissione, che tanto interessa l'Italia. La Commissione uscente resterà probabilmente in carica per l'ordinaria amministrazione, A scatenare le dimissioni, che stamattina Santer presenterà ufficialmente al Parlamento europeo, e stato il rapporto del comitato formato da cinqui; «saggi» reso pubblico ieri e che accusa senza mezzi termini l'intera Commissione per gli scandali e le frodi che l'hanno funestata negli ultimi anni Nel loro verdetto di 114 pagine i cinque saggi sostengono che «le autorità politiche hanno perso il controllo sull'amministrazione che avrebbero dovuto gestire» e che «questa perdita di con- ■ trullo implica fin dall'inizio una pesante responsabilità sia dei Commissari presi separatamente, sia della Commissioni; comi; collegio». Un giudizio senza sfumature, un requiem, per la Commissione, Il comitato di «esperti indipendenti» nominato a fine gennaio da Parlamento e Commissione doveva stabilire come a Bruxelles «si svelino (; si trattino i casi di corruzione, frode e nepotismo». E la sua risposta e stala nella. Sì, ci sono slati «casi indubbi di frode e corruzione» che «sono passati inavvertili a livello dei Commissari slessi». Si «ci sono (sciupi in cui., nessuna leggo e stata violata, ma i Commissari hanno autorizzato, si; non incoraggiato, una condona che pur non illegale in sé non era accettabile». No, «alla Commissione manca una procedura interna semplice, rapida e pratica per attribuire li; responsabilità*, nelle frodi e li; irregolarità «commesse dai suoi funzionari», E infine no, non e finita: nel mese e mezzo che il comitato dei saggi ha avuto a disposizione «sono slati pollali alla sua attenzione un certo numero di casi, di cui alcuni molto di recente; essi meritano un esame complementare». Un quadro nero nel quale spiccano le responsabilità di Edith Crosson, ex pruno ministro francese e lino a stanotte Commissario alla Ricorca, accusata di favoritismo per aver fatto assumere in Commissiono un suo intimo aulico, ma anche per le frodi relativi; al programma culturale Leonardo visto che «non ha reagito pur essendo a conoscenza di gravi irregolarità ripetute e diffuse in più anni». Cosi fino a ieri sera alle dieci e mezzo, quando i Commissari si sono riuniti da soli al dodicesimo piano del palazzo del Hreydel, qualcuno credeva ancora che sarebbe bastato sacrificare la Crcsson e forse qual che altro collega per salvali! la Coni- missione. Alcuni di loro, tra cui Mario Monti e Marcellino Oreja, hanno sostenuto fino all'ultimo la necessita di non dimettersi. Altri, tra cui Santer od Emma Bonino l'hanno considerata l'unica scelta possibile: un'eutanasia della Commissione per evitarne il massacro da parti; del Parlamento. A dare il colpo di grazia alle ultime resistenze sono state le notizie in arrivo dal Parlamento, quando l'auline Green, leader del partito del socialismo europeo ha reso pubblico l'abbandono della Commissione, che pure i socialisti avevano contrbuito a salvare in geimaio, quando il parlamento aveva respinto un voto di censura. «Chiediamo a Santer e alla Commissione di assumere le loro responsabilità e di dimettersi», ha detto ieri sera la Green. Senza l'appoggio del gruppo di maggioranza relativa la Commissione non avrebbe avuto scampo in un Parlamento che esce - per ora - vincente da questo scontro. Il rapporto dei «saggi» che ha sca¬ tenato la crisi, indica altri casi censurabili oltre a quello della Cresson. Oltre che su di lei, anche se con meno vigore, i saggi puntano il dito sulla Commissaria tedesca - e anch'essa socialista - Monika Wulf-Mathies e sul portoghese Joao de Deus Pinheùo. Alla prima si rimprovera di aver fatto assumere il marito della sua migliore amica come esperto dalla direzione generale alle sue dipendenze, «utilizzando una procedura inappropriata», il secondo ha preso nel suo gabinetto il cognato e sebbene l'assunzione non sia formalmente contestabile i saggi ricordano che «in nessun caso un Commissario dovrebbe assorbire nel suo gabinetto uno dei suoi parenti». Inoltre Santer «non ha esercitato alcun controllo» sul famigerato Ufficio di sicurezza della Commissione e a lui, inoltre, spetta la responsabilità maggiore per l'omesso controllo che si imputa all'esecutivo nel suo complesso. Prosciolti invece da ogni accusa di favoritismo lo stesso Santer, il finlandese Erkki Liikanen e lo spagnolo Manuel Mann. E lo stesso Marin ed Emma Bonmo vengono parzialmente assolti dalle accuse per le frodi e le irregolarità die personale del programma umanitario Echo, anche se gli si imputa di «non aver apportato che tardivamente delle misure correttive». Giudizi che da ieri notte non cambieranno più nulla. Francesco Manacorda Per la Sécurité un colonnello estremista e agenti impiegati come giardinieri Un dentista scelto come consulente scientifico compie 13 missioni a casa sua ***** * ★ *****

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