«E' una scelta estrema» di Gabriele Beccaria

«E' una scelta estrema» «E' una scelta estrema» Il giudice: si decide della sua vita LA vita di un bambino è in pericolo. Chi deve decidere? 1 genitori o i medici? Dottoressa Melita Cavallo, lei ò presidente dell'Associazione italiana dei giudici per i minorenni: il dilemma è straziante. Secondo lei, che cosa deve prevalere, il diritto alla salute oppure la libertà di cura? «Prevale il diritto alla salute del minore, che è un diritto costituzionalmente garantito». Sempre? «Prevale se c'è una chiara diagnosi, se il giudice è convinto che ci sia un pericolo di vita. Un provvedimento così incisivo come la sospensioni! temporanea della potestà dei genitori significa che non c'è tempo da perdere, che ne va della vita e non soltanto dell'arto del bambino». 1 genitori sostengono che ci sarebbe stato il tempo di testare la terapia Di Bella e, poi, in caso di fallimento, dì scegliere la via ((tradizionale» i! di-astica. «Evidentemente il giudice ha deciso diversamente sulla base della diagnosi del medico che ha presentato il ricorso contro i genitori», Non crede elle sarebbe stata meglio un'opera di convincimento? «Certo e sono sicura che il medico l'abbia tentata. Quella del tutore, infatti, è da considerarsi una scelta estrema. L'ultima spiaggia. Ma i genitori tirano convinti di dover seguire un'altra strategia terapeutica, spimi probabilmente dalla paura che suscita un handicap permanente come quello di un'amputazione: si può comprendere il loro dramma» E ora che si è arrivati al¬ l'ultima spiagga ì genitori hanno ancora qualche chances di opporsi? «Quando viene nominato un tutore, è lui che esercita la potestà e che, quindi, prende tutte le decisioni che riguardano il bambino. Si natta di una potestà integrale, anche se naturalmente transitoria, A questo punto, i genitori possono solo fare appello». E qui si ritorna al problema del tempo che manca, din questi casi parliamo di giorni: i tem|ii devono essere celerissimi». Si tratta di casi frequenti? «A volte i giudici hanno a che fare con i ricorsi dei medici contro i Testimoni di Geova, che si oppongono alle trasfusioni per i figli. Ma si tratta di casi abbastanza rari». Gabriele Beccaria

Persone citate: Di Bella, Melita Cavallo