«Mai detto no alla chemio» di Stefano Mancini
«Mai detto no alla chemio» «Mai detto no alla chemio» 7/ legale: umano però cercare altre vie LA vicenda è molto chiara: non avrei accettato di difendere i genitori di Marco se avessero posto la cura Di Bella in alternativa alle terapie tradizionali». L'avvocato Marina Magistrelli non ne fa una questione ideologica, non è un sostenitore del metodo del professore modenese, non si sarebbe mai battuta contro la chemioterapia. Non ci vorrà dire che il giudice ha tolto la potestà ai genitori per un equivoco. «Non si sarà trattato di un equivoco, ma di sicuro non c'è stato da parte nostra un rifiuto della medicina ufficiale. E nemmeno un "no" all'amputazione della gamba». Ma è pur vero che la mamma e il papà di Marco volevano tentare il metodo Di Bella e in passato si erano rivolti a un omeopata in Germania. Un comportamento «sospetto», non crede? «Siamo di fronte a genitori che esperiscono ogni mezzo per salvare il figlio: quando il bambino manifestò i primi sintomi del male, in attesa del risultato della biopsia avevano consultato questo specialista in una clinica tedesca. Non ci fu ritardo per la diagnosi né per le cure tradizionali, tanto che la nomina del tutore fu notificata quando Marco era già in ospedale». Perché non ha chiesto la revoca del provvedimento? «L'ho fatto, ma poi i medici hanno deciso per l'amputazione e il tutore ha rinunciato ad autorizzare l'intervento». E' per questo motivo che la tutela di Marco è stata affidata a un oncologo? «Sì». Crede che la sua sarà una decisione equilibrata? «E' un ottimo specialista, ma faceva parte del team che ha guidato nelle Marche la sperimentazione della cura Di Bella. Insomma, sull'argomento si è già espresso». Lei stessa dice di non essere una sostenitrice del metodo Di Bella: che cosa teme da un oncologo «ufficiale»? «Guardi che a Marco non sarebbero mancate le terapie "ufficiali". I genitori volevano tentare la cura Di Bella per due mesi, prima dell'intervento alla gamba, perché in un caso analogo aveva dato buoni risultati. Mi pareva una richiesta ragionevole». Ha ancora speranze? «Presenteremo ricorso, ma i tempi per una risposta renderanno impossibile questo tentativo. L'ultima possibilità è in un incontro che avremo martedì con il giudice del tribunale dei minorenni, uno psicologo che è giudice onorario e l'oncologo». Stefano Mancini
Persone citate: Di Bella, Marina Magistrelli
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