Strappato ai genitori per la cura anticancro
Strappato ai genitori per la cura anticancro Ancona, padre e madre volevano provare la cura Di Bella prima di amputare la gamba Strappato ai genitori per la cura anticancro Un tutore per un bimbo di 10 anni ROMA. «Non volevamo interrompere le cure tradizionali e nemmeno ritardarle», dicono i genitori di Marco, un bimbo anconetano di dieci anni malato di tumore alle ossa. Chiedevano soltanto di poter tentare, per due mesi, la terapia messa a punto dal professor Luigi Di Bella. Ma il tribunale dei minori di Ancona - ha denunciato ieri il legale della famiglia, l'avvocato Marina Magistrelli - (dia di fatto reso impossibile questo tentativo» affidando la patria potestà del bambino a un oncologo, il professor Cellerino, esponente del team che ha guidato nelle Marche, per il l'Istituto superiore di sanità, la sperimentazione sulla terapia Di Bella. La vicenda viene confermata dal padre del bimbo, che non ha mai rifiutato - dice - le cure tradizionali. «Semplicemente spiega - abbiamo conosciuto nell'ospedale di Bizzoli una bambina, malata del suo stesso tumore, che dopo una serie di insuccessi con la chemioterapia ha avuto invece benefici, documentati dalla cartella clinica, dalla terapia Di Bella». Alla denuncia si sono aggiunti i rappresentanti dell'Aian, l'associazione che sostiene dalla prima ora la terapia messa a punto dall'anziano fisiatra modenese. «Organizzeremo una manifestazione per la libertà di cura ha spiegato il portavoce Giuliano Ripariti -: negli ultimi mesi sono stati troppi i casi scanda- losi, e non solo legati alla terapia Di Bella». Il piccolo Marco aveva già un tutore, un avvocato nominato dal tribunale lo scorso ottobre, dopo che si erano manifestati i primi sintomi della malattia e i medici avevano comunicato al giudice che i genitori erano andati in Germania assieme al fi¬ glio per consultare un famoso omeopata. Di fronte alla rinuncia ad autorizzare l'amputazione della gamba, il tribunale per i minorenni ha nominato un nuovo tutore, il professor Riccardo Cellerino, oncologo dell'Università di Ancona. «Attendo che arrivi il decreto del tribunale per chiarirmi le idee dice Cellerino - , ma soprattutto è importante che su questa vicenda, nell'interesse del bambino e dei genitori, vi sia il minor clamore possibile perché tutto vada a buon fine». Prima di togliere la potestà genitoriale «occorre molta cautela», è il commento dell'ex ministro della giustizia Giovanni Conso. Il giurista osserva anche che è «una stranezza» che sia stato nominato un tutore solo per la malattia. Conso ritiene comunque che tutta la normativa sulla potestà dei genitori sia da riprendere in mano. «Il diritto alla salute di un minore è preminente», sostiene Livia Pomodoro, presidente del tribunale per i minorenni di Milano. Secondo il magistrato «se il medico ritiene che il genitore non faccia adeguata attenzione alle esigenze del figlio, è tenuto a intervenire. E' un dilemma che si è già posto in altre occasioni con i Testimoni di Geova e il problema della trasfusioni: se per il medico è indispensabile procedere, si rivolge al giudice e chiede la sospensione temporanea della potestà dei genitori». [r. cri.] E' subito polemica Conso: cautela prima di togliere la potestà La terapia del professor Di Bella torna al centro di una polemica il
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