«Noi, vittime di Malpensa»

«Noi, vittime di Malpensa» Polemica sulle rotte che penalizzano i Comuni del Novarese. I passeggeri costretti a piedi «Noi, vittime di Malpensa» Dodicimila in corteo, scalo in tilt MALPENSA (Varese» DAL NOSTRO INVIATO La signora giapponese arranca con la valigia a rotelle. Il pullman con la comitiva tedesca è fermo a un passo dalla rampa che porta al terminal 1, in colonna con altri quattro chilometri di auto Tra loro e l'imbarco, ci sono i dodicimila abitanti incavolati neri dei comuni a Ovest dell'aeroporto. Sono quelli del Far West di Malpensa 2000, troppo lontani da Roma per far sentire la loro voce, troppo vicini agli Airbus, ai Jumbo, agli MD80 che passano come una carezza da cento decibel tutti i giorni. «Un cargo arriva puntuale ogni notte alle tre. Potrei regolare gli orologi di casa...», assicura Gianfranco Fortuna, doppiamente penalizzato dall'abitare a Varallo Pombia. «Perché gli aerei in decollo passano su Varallo, vanno a Borgomanero, fanno una curva e tornano a Varallo prima di andare chissà dove...», racconta la rotta meglio di un pilota, mentre scarpina insieme agli altri 12 mila verso lo scalo varesino, benedetto dal commissario Ue Kinnock, maledetto da tutti quelli che gli stanno attorno. I lombardi, che se la vedono con il rumore, con l'inquinamnto, con le piste che passano a fianco delle villette di Case Nuove. E i piemontesi, con i voli sulla testa e pure i sorvoli delle curve nell'aria. Una manciata di comuni, tutti qui a manifestare con i gonfaloni. E i sindaci. E il presidente della Regione Enzo Ghigo: «Il 90% dei voli passano sopra Varallo, Veruno, Oleggio, Borgomanero, Donnelletto, Comignago, Gattico... Chiediamo ci sia una ripartizione con il versante lombardo. Il ministro Treu si è impegnato. So che il presidente lombardo Formigoni non è d'accordo. Ma non facciamone una guerra tra Piemonte e Lombardia...». Facile a dirsi, in questa battaglia di campanili, di fatti più in là agli aerei. Di bandiere e palloncini legati a un filo, perché qui possono volare solo i jet. Di striscioni, cartelli e slogan contro tutti. E di sogni di un muro più alto di quello di Berlino tra le duo sponde del Ticino. Come dice uno, con in mano due pezzi di legno incrociati a crocifiggere l'Ovest: «L'aeroporto è in provùicia di Varese. Varese è in Lombardia. Quindi...». Quindi non se ne esce da questa vicenda, con un aereoporto che arriva a dodici milioni di passeggeri all'anno, destinati a diventare 36 milioni. E allora rotte, ripartizioni, corridoi di volo, rischiano di cadere - magari equamente sulla testa di tutti. «Anche se siamo contadini l'aereo lo prendiamo pure noi... Non vogliamo chiudere Malpensa 2000, vogliamo che altri abbiano gli stessi disagi, che il danno sia ripartito», invoca la par condicio il sindaco di Donnelletto Marco Danioni. «Facciamo come a Francoforte, con gli aerei che vanno a Est come a Ovest, a Nord come a Sud. Ma per adesso non superiamo il tetto dei dodici milioni di passeggeri. Manca la valutazione di impatto ambientale, per superare questo limite», sogna in piccolo Marina Ughetti, presidentessa del Covest. Che sarebbe un po' come il Cuv, il comitato dei lombardi che vivono attorno a Malpensa, presenti in delegazione con qualche striscione. All'insegna del mal comune che accomuna Varallo a Somma Lombardo, Golasecca a Donnelletto, il Far West e la sponda sinistra del Ticino. Una cosa è certa. Di questi dodicimila, famiglie, pensionati, vecchi ambientalisti, neofiti da corteo e sindaci con fascia tricolore, non uno sembra intenzionato a lasciare casa e cambiare paese. Anche Luciano Poletti da Veduno, che inalbera un cartello Vendesi villa. 50 mila al metro quadro, causa problenù di vicmato - giura che non si vuole muovere: «La mia è solo una provoca- zione». Come il pezzo di polmone di manzo, annerito a pennarello a simboleggiare le vie respiratorie degli abitanti di Somma Lombardo. Come la bara portata a spalla con il manifesto a lutto, che indica le esequie della «pace e della tranquillità del territorio». Come la banda di Castelletto Ticino, tuta bianca e musiche allegro, nemmeno fosse un funerale a New Orleans. E in testa, il Fausto Franchini che fa: «Quando un aereo passa a meno di 300 metri sulla testa, riusciamo anche a vedere chi c'è dietro agli oblò». «Se un pilota mette fuori la mano, gliela posso stringere», raddoppia Lorraine Buckley, inglese da trenta anni a Borgo Ticino, come tutti i doppi vetri alle finestre, «Ma per il mio campeggio come faccio? Cosa dico agli olandesi che mi chiedono se si sentono le auto? Cosa racconto? Che sopra al parco del Ticino al posto delle cicogne ci sono i Jumbo, che gli aironi li hanno sostituiti con gli Airbus, che un 737 è meglio di un'upupa?». Su un cartello qualcuno ha scritto «Malpensa uguale Cermis». Al disastro impunito dei caccia americani, si accostano le malattie che verranno per troppo inquinamento, troppo rumore, troppo stress, troppo tutto. «A Varallo abbiamo deciso di monitorare la nostra salute. Tra sei mesi, con i dati sullo stato dei nostri polmoni e dell'udito andremo a chiedere il conto», giura un ottimista della ragione dopo due ore di corteo su per le rampe che portano all'ingresso, dove ci sono i poliziotti in assetto di guerra, i turisti sfiancati con un occhio all'orologio, il tabellone delle partenze che registra i ritardi, l'altoparlante che chiama i passeggeri dispersi sull'autostrada Milano bachi Un agente in borghese viene spintonato Un turista alza la voce e gli rispondono in mille. In coro: «Il ministro dell'Ambiente sta a Roma e non fa niente. Il ministro din Trasporti ci vorrebbe tutti morti». Quelli della Sea, davanti alle vetrate dello scalo, sono con un orecchio al corteo e uno al check-in, a l'are i conti dei disagi. Il serpentone di auto rimane immobile, con i tassisti abbandonati da chi deve prendere l'aereo e si fa gli ultimi tre chilometri a piedi fino a questo monumento di vetro, acciaio e cemento armato. Dna risorsa economica necessaria per chi l'ha voluto, una maledizioni! per elli lo sta subendo Dome Giuliano Hoein, che da Somma Lombardo manifesta sul la superstrada e a nome di tutti promette: «Anche si; siamo i dimenticati da tutti, non ri arrenderemo». Fabio Poletti L'ASSEDIO DEI PIEMONTESI Sindaci e gonfaloni in testa alla manifestazione «L'inquinamento dell'aria e il rumore vanno suddivisi con i Comuni lombardi» SCROO TICINO CASTELLETTO fS TICINO V ALTEZZA MINIMA 600 METRI DA TERRA SOMMA LOMBARDO PER VARESE. I 0 POMBIA LO SCONTRO osse?0 SULLE ROTTE fT,c,MO OoLEOOIO 3» » m m m mm n IL FIUME TICINO FA DA CONFINE TRA PIEMONTE E LOMBARDIA Q I COMUNI CHE GUIDANOXA PROTESTA ■ - LE ROTTE DEI DECOLLI {85%^.L TOTALE] 0 BELLINZAOO AEROPORTO MALPENSA L0TT0X LA MIA VITA Un momento della manifestazione di ieri a Malpensa 2000. organizzata dai Comuni del Novarese che chiedono la modifica di alcune rotte In basso a sinistra, alcuni passeggeri costretti a raggiungere a piedi lo scalo

Persone citate: Enzo Ghigo, Fabio Poletti, Formigoni, Franchini, Gianfranco Fortuna, Kinnock, Lorraine Buckley, Luciano Poletti, Treu, Ughetti