Luna di miele anglo-tedesca di Francesco Manacorda
Luna di miele anglo-tedesca Luna di miele anglo-tedesca // cambio al vertice di Bonn favorisce l'intesa REINHARTSHAUSEN DAL NOSTRO INVIATO Due giorni dopo le dimissioni di Oskar Lafontaine, Germania e Gran Bretagna si ritrovano compagne di strada. Dai progetti per la difesa europea, al prossimo lancio di un documento congiunto - annunciato ieri dal Financial Times - sulla ripresa economica, i programmi politici di Gerhard Schroeder e di Tony Blair sembrano adesso più vicini che mai. La virata nella politica estera tedesca potrà essere solo una coincidenza, visto che la lettera di dimissioni del ministro delle Finanze è ancora fresca, ma è un fatto che ieri al consiglio informale dei Quindici riunito al castello di Reinhartshausen, vicino a Wiesbaden, il ministro di Bonn Joschka Fischer ha presentato ai 'A suoi colleghi un documento sulla politica comune europea di sicurezza e difesa che riecheggia per molti versi l'iniziativa avviata da Blair a novembre e poi rinsaldata dal vertice franco-britannico di St-Malo. Il documento tedesco, che apre un dibattito formale tra i Quindici, pone come obiettivo quello di «rafforzare la politica comune di sicurezza e difesa e di completarla attraverso lo sviluppo di una politica comune europea» anche attraverso l'integrazione dell'Unione europea occidentale (Ueo) nell'Ue. L'intervento militare europeo dovrà essere destinato a condurre missioni umanitarie e compiti di mantenimento della pace, come previsto dal trattato di Amsterdam e - secondo la Germania - «l'obiettivo dei nostri sforzi deve essere quello di assicurare che l'Europa possieda capacità adeguate (comprese quelle militari)» per far fronte a questo tipo di impegni. Lasciando intatto il ruolo della Nato «che rimane il fondamento della difesa collettiva dei suoi membri», il testo propone che tutti gli Stati membri dell'Ue siano in grado di partecipare ad operazioni europee basate sulle strutture Nato e che anche i membri europei della Nato ma non dell'Ue possano essere associati a queste operazioni. Inoltre si parla della possibilità di coinvolgere i partner dell'Ueo che non siano membri né della Nato né dell'Ue. Il documento tedesco si spinge fino a ipotizzare la creazione di una struttura permanente di rappresentanti politici e militari europei e un comitato militare dell'Ue. Una proposta che è stata però già accolta con freddezza dall'Olanda e che pure l'Italia valuta con estrema prudenza. Anche sul fronte economico la scomparsa di «Oskar il rosso» potrebbe preludere a una luna di miele anglo-tedesca. Secondo le anticipazioni del Financial Times il mese prossimo i due governi sottoscriveranno assieme un documento che riprende temi cari a Blair. In primo luogo quello che la disoccupazione europea sia un fenomeno strutturale, che si combatte a fondo solo con riforme del mercato del lavoro e dei capitali, e non attraverso misure congiunturali. Ma, «feeling» con Londra a parte, per la Germania l'inspiegabile e inspiegata partenza di Lafontaine potrebbe creare qualche problema in più nei difficili negoziati sul finanziamento dell'Unione che dovranno concludersi il 25 di questo mese a Berlino. Un'ipotesi respinta con foga da Fischer, il quale ieri ha negato che Schroeder possa mostrarsi più morbido del previsto nei negoziati per ottenere un successo a tutti i costi dopo lo smacco inflitto al suo governo: «Con tutto il rispetto per l'Europa - ha detto il ministro degli Esteri tedesco non sarà il vertice di Berlino a decidere sul futuro del governo Schroeder. Vogliamo un compromesso, ma non a qualsiasi costo». Francesco Manacorda Dalla difesa all'economia Blair e Schroeder appaiono sempre più vicini Gerhard Schroeder con Tony Blair Verso un asse anglo-tedesco
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