Ali Iberian, salta il processo a Berlusconi di Susanna Marzolla
Ali Iberian, salta il processo a Berlusconi «Accuse equivoche» sul falso in bilancio. Il Cavaliere tace, festeggia Forza Italia Ali Iberian, salta il processo a Berlusconi I legali esultano: secondo successo in due giorni MILANO. «E' il secondo successo in due giorni»: Ennio Amodio, avvocato di Silvio Berlusconi non nasconde la soddisfazione per la nuova vittoria, ed il nuovo smacco della procura milanese. Il processo Ali Iberian va rifatto daccapo: il tribunale ha deciso di annullarlo e di rinviare gli atti al gip perchè le accuse nei confronti di Berlusconi e degli altri imputati sono troppo «indeterminate». Un'eccezione, quella dell'«insufficiente precisazione dei fatti contestati», che la difesa di Berlusconi aveva sollevato fin dall'inizio del processo. Ma il precedente tribunale, che giudicava insieme il reato di falso in bilancio con quello di illecito finanziamento ai partiti (oltre dieci miliardi dalla Fininvest a Bettino Craxi), l'aveva respinta. Poi il processo si è diviso in due: sull'illecito finanziamento è stata pronunciata la sentenza (a Berlusconi due anni e 4 mesi); il falso in bilancio è passato ad un altro tribunale. Presieduto da Gabriella Manfrin che - particolare cer- to non secondario visto il reato di cui si tratta - viene da una lunga esperienza al tribunale civile. Ha esaminato le carte e ha dato ragione alla difesa con un'ordinanza che lo stesso pubblico ministero Francesco Greco definisce «seria». L'accusa, secondo i giudici, parla genericamente di «fondi neri» ma poi «questo dato non risulta adeguatamente precisato nella chiara individuazione delle specifiche disponibilità sospette, nella loro effettiva commisurazione quantitativa, ne! criterio di imputazione di tali disponibilità allo specifico patrimonio di Finin¬ vest spa». E su quest'ultimo punto insistono ancora i giudici: «Si parla di 'occultamento di disponibilità finanziarie e mobiliari' riferibili a Fininvest spa ma si individua poi nel 'gruppo Fininvest' l'effettivo avente diritto di quelle disponibilità». Una sottiglienza giuridica? Tutt'altro. Perchè individuare l'esatta società il cui bilancio è stato eventualmente falsificato significa anche capire chi ne aveva il potere di gestione. Nell'ordinanza di rinvio a giudizio ciò non viene chiarito e si è quindi di fronte a «una sostanziale equivocità dell'imputazione». E non si può certo lasciare al pm, osserva ancora l'ordinanza, «una sorta di potere di scelta fra le diverse ipotesi possibili». «E' un chiaro invito a fare un processo tecnico, sulle carte - osserva l'avvocato Amodio - magari con l'avvallo di una perizia contabile che finora, ed è incredibile, non è stata eseguita. Non si può continuare a parlare genericamente di 'fondi neri', di falsi in bilancio senza chiarire quando, per quali somme e, sopratutto, in quale società questi falsi sarebbero avvenuti». «Sono cose - aggiunge - abbiamo ripetuto per due anni, davanti ai giudici del primo processo che invece sono andati perentoriamente avanti fino alla condanna». Adesso però vi hanno dato ragione... «Finalmente; vuol dire che i giudici di Milano stanno tornando ai principi di civiltà giuridica. Non si può fare un processo imperniato su un'accusa che invece di indicare fatti pone degli interrogativi». Mentre Berlusconi si gode la vittoria in silenzio (hanno commentato, entusiasti, solo alcuni esponenti di Forza Italia) in procura si sta decidendo come muoversi. Tutto ricomincia daccapo: per prima cosa spetta all'accusa riformulare il capo d'imputazione; poi si andrà dal gip per una nuova udienza preliminare e poi ancora (ma ci vorranno mesi) ad un eventuale nuovo processo. Calcolando i tempi, si sta quindi valutando se non sia conveniente inserire AH Iberian nel più complesso fascicolo sui presunti fondi neri della Fininvest che ha come base la famose «carte inglesi» recuperate nello studio dell'avvocato Mills. Dopo la «strigliata» della giudice Manfrin e dei suoi colleghi, una cosa è sicura: su quelle carte la procura milanese dovrà essere molto precisa. Susanna Marzolla
Luoghi citati: Milano
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