D'Alema il partito di Prodi allontana l'Italia dall'Europa

D'Alema il partito di Prodi allontana l'Italia dall'Europa D'Alema il partito di Prodi allontana l'Italia dall'Europa BUDAPEST DAL NOSTRO INVIATO Il colpo arriva dal cuore dell'Ungheria, Duro, improvviso, del tutto inaspettato: «Romano Prodi? E' uno che chiede voti per sé. Uno che non aiuta il collegamento tra l'Italia e l'Europa...», Massimo D'Alema e qui da poche ore, prima tappa del suo viaggio tra Budapest, Praga e Varsavia, li.- tre capi tali che proprio oggi festeggiano il loro ingrosso nella Nato. «Da amici diventiamo alleali», sorride Vikior Orban, giovanissimo premier ungherese Una frase che diventa il refrain ufficiale della visi la, ripetuta pari pari in serata ila Vaclav llavel, il presidente ceco che riceve D'Alema nel salone del Castello di Praga. I.a politica intorna? «Off liniits», manda a dire D'Alema appena seeso dall'aereo. l'iodi e il suo partito? Lontani, lontanissimi dagli scambi di idee sulla Nato che oggi si allai|;a e l'Europa che si allargherà, il Kosovo in fiamme, l'Albania che scoppia, i rapporti commerciali, le a/ioni bilaterali per combatterò la malìa internazionale Nella sala della Rotonda del Parlamento ungherese, l'ex premier e un fantasma che si materializza in due posti diversi, net commenti dei due premier che, con c.iii di parole diversi, lo defluì scoilo debole, indeciso, sotto certi aspetti persino provinciale Comincia Orban, trontascienne già premier e ancora calciatore. Una lode a Silvio Berlusconi: «Il suo partito e quello che più assomiglia ai mio, e poi mi ha pollato ad allenarmi a Milanello, insieme a Fabio Capello...». L'annuncio del suo prossimo cambio di maglia: «Da domenica giocherò nel Poiesut, la squadrotta del mio villaggio,..». Un applauso a Christian Vieri: «Grande attaccante, lasciatelo dire a ino...». Poi, archiviati; le amenità, si entra nel vivo. La mia opinione su D'Alema7 «Buona, ottima. Un uomo che mi affascina intellettualmente». Un confronto con Prodi? «Lui è più dinamico, più duro nelle trattative, l'iii simile a un politico del mio Paese...». Nella sala accanto, tocca a D'Alema soddisfare le curiosità altrui. Davanti alle telecamere della tv di Budapest, pronto a dissertare di Nato e Unione Europea, il presi dente del Consiglio si ritrova schiacciato sui temi del nostro Palazzo. La domanda è secca: «Le fa paura il partito di Prodi?». La risposta parte da lontano: «Quando nasce un nuovo partito, per giunta in un campo molto affollato come il nostro, si crea per forza un nuovo elemento di competizione. Ma non è un pericolo: non ci sono mai pericoli nella competizione democratica». La pausa che segue potrebbe chiudere la questiono, e invece D'Alema insisto: «Por il centro-sinistra italiano non e una minaccia, visto che il partito di Prodi dovrebbe contribuire aliti coalizione». Nuova pausa, e nuova stoccata. Sempre pili dura: «Per l'Italia e essenziale la presenza di un grandc partito della sinistra europea. Quella di Prodi è un'operazione politica tutta italiana, senza nessun legamo con lo grandi formazioni politiche europeo. E non erodo che questo aiuti... Senza un grande partito della sinistra europea l'Italia sarebbe ignorata, più sola, non piii forti;. E' per questo che noi abbiamo lo nostro buono ragioni per chiedere agli italiani di rafforzare un grande partito del socialismo europeo. Oli altri, invece, chiedono voti per sé. Ma questo, in fondo, e normale...». La polemica arriva a Roma quando la delegazione italiana e già in volo verso Praga. La strana intervista di D'Alema alla tele-visione ungherese scatena la rabbia del vortici! dell'Asinelio. Prodi taci;, affida la sua ira a un comunicato che non si risparmia. Lo parole di D'Alema? «Inammissibili, nel metodo e nel merito». I suoi giudizi? «Faziosi e irriguardosi», resi ancor più gravi dal contesto internazionale in cui sono stati pronunciati. Ai prodiani fa male soprattutto l'accenno velenoso al «collegamento con l'Unione», che il loro partito «senza tradizioni» avrebbe reso più dd'ficile. ((Attribuirò patenti di legittimità europea - sibilano - non rientra in nessun modo noi compili di un presidente del Consiglio», D'Alema replica in duo fasi. Prima si affida a una nota letta dal suo portavoce. L'ira dei prodiani diventa una «reazione francamente spropositata e inutilmente nervosa». Le sue frasi, «una dichiarazione serena e rispettosa del nuovo partito». In serata, il commento personale: «Non sono nervoso, conio potete constatare da soli. Ho semplicemente spiegato a chi lo voleva capire che questo nuovo partito non si collega a nessuna delle forze politiche esistenti in Europa. Lo hanno scelto loro, porche adesso si offendono tanto?». Guido Tiberga Il presidente del Consiglio a Budapest «Un movimento senza legami internazionali» Dura replica dell'Asinelio «Giudizi faziosi e irriguardosi» «Non è compito del premier attribuire patenti di legittimità europea» Massimo D'Alema con il presidente della Repubblica Ceca Vaclav Havel. Tra gli argomenti del loro colloquio, anche 1 ricordi della Primavera di Praga: in quei giorni del '68 il giovane D'Alema si trovava nella capitale come turista