In rivolta contro il patibolo di Aldo Baquis
In rivolta contro il patibolo Dopo una sentenza capitale emessa dal tribunale di Arafat In rivolta contro il patibolo Gaza, la polizia spara sulla folla: 2 morti TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Una nuova condanna a morte emessa ieri dai tribunali speciali palestinesi ha innescato nella striscia di Gaza gravi tumulti repressi nel sangue dalla polizia di Yasser Arafat che - vista la gravità della situazione - è stato costretto a interrompere una visita in Giordania e a far ritorno a casa. Il condannato - che rischia di trovarsi davanti a un plotone di esecuzione già nei prossimi giorni se Arafat confermerà la sentenza è Raed Attar, 25 anni: un personaggio ambiguo che dopo aver militato a lungo in «Ezzedin al-Qassam» (il braccio armato di Hamas) è poi stato reclutato in uno dei servizi di sicurezza palestinesi. Secondo i dirigenti dell'Anp, anche nel suo nuovo incarico ha continuato ad agire da infiltrato per conto di «Ezzedin al-Qassam». In base al capo d'accusa, il mese scorso Attar sparò contro il capitano della Sicurezza preventiva Rifat Judeh - cui era stato ordinato di arrestarlo - uccidendolo. Nella fuga, Attar e due suoi complici (ieri condannati a dure pene detentive) investirono una bambina, che morì per le ferite. Da settimane i parenti di Judeh reclamavano la pena capitale, rafforzati in questa richiesta dall'esecuzione (avvenuta il mese scorso dopo un processo sommario) di un ufficiale della guardia di frontiera palestinese accusato di aver violentato un bambino di sei anni. Quando ieri i cinque giudici del tribunale speciale hanno letto la sentenza, Attar è balzato in piedi urlando: «Non c'è giustizia in Palestina! Questa sentenza si basa su false testimonianze». Immediatamente nella sua città di origine, Rafah, migliaia di militanti islamici e di parenti dei condannati - tutti e tre appartenenti a clan molto in vista - sono scesi in strada e hanno dato l'assalto a una stazione di polizia. Di fronte all'estendersi dei tumulti anche l'esercito isaeliano è stato messo in stato di preallarme, nel timore che i dimostranti cercassero di dare l'assalto alle vicine colonie. Di fronte al precipitare della situazione, gli agenti palestinesi hanno aperto il fuoco sulla folla, uccidendo due giovani dimostrali ti del campo profughi di Yibne e ferendone dieci. Subito dopo pattuglie della polizia hanno imposto a Rafah il coprifuoco mentre Arafat - ùiformato dei drammatici eventi - salutava in fretta re Abdallah di Giordania per tornare a Gaza. Dal 1994 i tribunali speciali di Arafat hanno emesso 26 condanne a morte, tre delle quali sono state eseguite. Altre pene capitali sono state richieste questa settimana da centinaia di militanti di al-Fatah a Ramallah nei confronti di due ufficiali accusati di aver ucciso un loro compagno. La disinvoltura manifestata dalle Corti speciali nell'emettere condanne a morte - talvolta al termine di una sola udienza - ha messo in allarme i gruppi umanitari palestinesi, che ieri hanno lanciato un nuovo grido d'allarme. Ma la classe politica e i mass media hanno finora giustificato in pieno l'adozione di misure di emergenza necessarie - è stato spiegato - a garantire l'ordine pubblico. Aldo Baquis
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