Magistrali, salta Paccordo
Magistrali, salta Paccordo La pm di Mani pulite critica il nuovo presidente dell'Associazione: non mi ha difesa Magistrali, salta Paccordo Anm in difficoltà sul caso Boccassini ROMA. Hanno discusso per un intero pomeriggio, ma l'accordo non è arrivato e tutto e slittato alla settimana prossima. Nella riunione di ieri della giunta centrale dell'Associazione nazionale magistrati il «caso Hoccassini» e il «caso Paciotti» non erano nemmeno all'ordine del giorno, ma solo di quello s'è parlato, ci si è scontrati, col ri surtato di rinviare ogni conciti sione ii martedì prossimo. A sollevare la questione del pubblico ministero milanese colpita da una raffica di attacchi per aver arrestato Sharifa la somala sospettata di traffico di bambini e poi scarcerata su richiesta della stessa pm - era stata proprio Ilda Boccassini, ieri mattina, con un articolo pubblicato sul Corriere della se ra. Il presidente dell'Anni non mi ha difesa - accusavi! la Boccassini -, nonostante fosse informato dell'andamento della vicenda, ne durante una trasmissione televisiva alla quale ha partecipato né in unii successiva intervista sul Giornale che ha guidato la campagna contro di me. Un problema per Antonio Martone, neopresidente dell'Anni, aderente ini Unita per la costituzione ed eletto in base ad un'alleanza di cui fanno parte pure Mai/ist tatara democratica e Magistratura indipendente. Anche perche ieri alcuni componenti la giunta aderenti alle altre due correnti si sono presentati pronti ;i rinfacciare a Martone la mancata difesa della collega di Mani Pulite. Nel corso della riunione il «silenzio» del presidente e stato criticato, e lui s'è difeso dicendo che non conosceva «a fondo» i fatti; ma la Boccassini aveva spiegato tutto al procuratore Borrelli, il quale aveva successivamente parlato col presidente dell'Anni. Martone ha detto di aver ricordato, in tv, che non era stata solo la Boccassini ina anche altri giudici a pronunciarsi sulla vicenda della donna somala, e che nel'intervista intitolata «Ora su Sharifa parli Diliberto» lui non intendeva sollecitare un'azione disciplinare contro la Boccassini. Martone ha anche espresso solidarietà alla collega per le minacce e le lettere anonime ricevute di recente: «Non ne sapevo nulla». Non tutti i partecipanti alla riunione sono stetti convinti dall'autodifesa di Martone, anzi. Più d'uno ha ribadito che tra i punii (jualificanti del programma dell'Anni c'è proprio la tutela dei magistrati più esposti in inchieste delicate, che costantemente subiscono attacchi ingiusti e ingiustificati. Albi fine è circolata una bozza di documento, che oltre al «caso Boccassini» affrontava le polemiche sollevili!: dalla richiesta d'arresto per il deputato di Forza Italia Marcello Dell'Utri, presentata dalla procura di Palermo. Ma non c'è stato tempo di approvarlo, se ne riparlerà martedì. Stessa sorte è toccata al «caso Pacioni», l'ex presidente dell'Anni che si presenterà con i ds alle elezioni europee. Anche per questa vicenda è finito sotto accusa Antonio Martone, attaccato dai colleghi di Md per aver definito «grave» la scelta della Paciotti con argomenti «degni degli Anni Cinquanta». Martone e la corrente di Unicost volevano prendere spunto dalla candidatura di Elena Paciotti per inserire nello statuto dell'Anni un impegno per chi ha ricoperto cariche di vertice «a non partecipare a competizioni elettorali se non dopo un congruo periodo di tempo successivo alla scadenza del mandato». Secondo Martone la decisione della Paciotti «nuoce gravemente all'immagine dell'Anni e della magistratura tutta», ma su questo - ieri pomeriggio - s'è trovato davanti a un vero e proprio fuoco di sbarramento. In particolare gli esponenti di Md (corrente nella quale la Paciotti ha sempre militato), ma anche quelli di Mi, hanno voluto sottolineare l'importanza del lavoro svolto dalla ex presidente alla guida dell'Associazione, e si sono opposti ad affrontare il tema delle incompatibilità e delle inopportunità a partire da questo caso specifico. Nessuna conclusione, dunque, ma solo una dichiarazione di Martone, al termine della riunione, che suona così: «Abbiamo discusso sul problema centrale dei rapporti tra impegno in Associazione e impegno politico. Su questo punto non siamo riusciti a raggiungere una posizione unitaria, ed ora mi sto adoperando per arrivare a un documento unanime». Un'ammissione delle divisioni interne che rischiano di far mo¬ rire sul nascere l'alleanza interna all'Anni dopo le nuove elezioni del «parlamentino dei giudici», successive alla crisi nata con un'intervista (sempre smentita dall'interessato) di Mario Almerighi, presidente dell'Anni per sole 48 ore. Il vicepresidente dell'Associazione Claudio Castelli (Md) «spera» che non si arrivi alla rottura, mentre il segretario Mario Cicala (Mi) è ottimista: «L'esito sarà positivo». [gio. bia.l Il neo-presidente Antonio Martone Accantonato anche il caso-Paciotti si difende: non sapevo nulla Rinviata l'approvazione della nota delle minacce ricevute dalla collega a sostegno della Procura di Palermo Elena Paciotti Il pm milanese Ilda Boccassini
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