Musorgskij, vita e immagini di un genio dilettante con la passione per la fisiognomica

Musorgskij, vita e immagini di un genio dilettante con la passione per la fisiognomica Musorgskij, vita e immagini di un genio dilettante con la passione per la fisiognomica E, raro che la bibliografia dei musicisti venga arricchita da libri iconografici capaci di spiegare con le immagini cose inaccessibili alle parole. Ci ha pensato la De Sono che ha mandato di recente in libreria il quinto volume della sua collana, pubblicata da Paravia: dopo Janaceck, Bartok, Dvorak e Alban Berg, ora è la volta di Musorgskij, il cui mondo appare in 111 pagine di immagini, collegate dall'agile testo biografico di Franco Pulcini. Sono per lo più fotografie d'epoca ma anche riproduzioni di dipinti, lettere, edizioni musicali e manoscritti che ci accompagnano attraverso la straordinaria carriera di questo genio dilettante, figlio d'una famiglia borghese rovinata dalla emancipazione dei servi della gleba e impiegato, per necessità economiche, al ministero dell'Ingegneria nella Pietroburgo zarista. Il volto di Musorgskij ci guarda da queste pagine in diverse pose, con la fronte aperta, lo sguardo malinconico e lontano, i capelli mossi e abbondanti, come un'onda del mare. Lo si vede giovane in una rarissima foto in divisa da allievo ufficiale, poi, sempre più teso e tormentato sino alle ultime immagini, come quella dello splendido ritratto di Repin, figura insieme malinconica e aggressiva, lo sguardo spiritato dell'alcolista, l'atteggiamento fiero, eppure dolce e mite. La pittura di Il'ja Efimovic Repin è la rivelazione del libro: esponente del realismo, si sprofonda nella ritrattistica psicologica, coglie in scene popolari di grande potenza quel mondo che Musorgskij poneva al centro del suo teatro. La riscoperta di una musica nazionale, liberata dall'influsso straniero attraverso l'assorbimento del can- lo popolare e di quello liturgico della chiesa ortodossa,-costituiva l'ideale del gruppo dei cinque (Cui, Borodin, Rimskij, Balakirev, Musorgskij) di cui il Boris Godunov fu l'espressione più audace, moderna e sconcertante. Dopo la prima del 1869 gli stessi amici ne furono scossi. Né il Boris perse la sua carica rivoluzionaria nel rifacimento del 1871. Di quell'evento il libro presenta i bozzetti scenografici, le foto del protagonista Meln'ikov nella scena allucinata della pendo¬ la; poi inseguì; la fortuna occidentale del capolavoro di Musorgskij, dalla rappresentazione all'Opera di Parigi nel 1908, alle illustrazioni delle figurine Liebig, alle esecuzioni di Toscanini alla Scala negli Anni Venti. Le fotografie, i ritratti, i bozzetti raccolti nel libro non sono solo una pittoresca galleria di personaggi, più o meno noti: certo la piccola foto di Tolstoj come giovane ufficiale con baffetti, aria snob e guance perfettamente rasate è una gustosa rarità; ma questa galleria di volti rivela soprattutto l'attrazione profonda per lo studio dei caratteri che animava il realismo russo in letteratura, musica, pittura, fotografia. Pulcini ci ricorda che da giovane Musorgskij aveva tradotto Lavater, il filosofo della «fisiognomica»: dunque alla passione rivelatrice di Musorgskij per la conoscenza dei caratteri attraverso i volti, il libro della De Sono rende il più generoso degli omaggi. Paolo Gallatati Franco Pulcini (a cura di) M od est Musorgskij De Sono - Paravia pagine III. lire 55 mila m MttfiKMfo GIORNO

Luoghi citati: Parigi, Pietroburgo