E ora l'asilo nido «fai da te »

E ora l'asilo nido «fai da te » E ora l'asilo nido «fai da te » Turco: a misura di bimbo. Sì a quelli condominiali ROMA. Via libera del governo al disegno di legge presentato dal ministro per la solidarietà sociale Livia Turco: da oggi asilo nido a misura di bambino e non più servizio soltanto socio-assistenziale. LA PRECESSA. Arriva l'asilo fai-da-te. Sarà un luogo non più pensato per aiutare la donna che lavora, ma per favorire il diritto alla socializzazione del bambino fino a tre anni. L'OBIETTIVO. Aumentare il numerodei servizi fornendo la possibilità ai bambini di avere una presenza più costante dei genitori e di vivere in «ambienti ludici e ricchi di stimoli formativi». Inoltre il prowedimento tende a eliminare le lunghe Lista d'attesa e a diminuire i costi di gestione. LE NOVITÀ'. Non più «parcheggi» ma servizi diversificati secondo le necessità. Accanto all'asilo nido tradizionale (sono duemila concentrati soprattutto nel centro nord), frequentato in Italia solo dal 6% dei bambini da zero a tre anni, altre soluzioni: «Centri per i bambini e i genitori» che consentono occasioni di socialità e gioco per i bambini e di incontro per gli adulti, «spazi di accoglienza giornaliera» per bambini da 18 a 36 mesi (per un massimo di cinque ore), micro nidi e «asili condominiali» presso l'abitazione di famiglie con bambini o presso il domicilio degli educatori. ItRSOMAIf II progetto che introdurrà varie tipologie di asilo, fornirà anche nuove occasioni di lavo¬ ro. D disegno di legge infatti prevede la riqualificazione del personale. Sarà specializzato. Le nuove figure professionali si chiameranno «educatori dei nidi d'infanzia» (sarà necessario un diploma universitario) e «coordinatori pedagogici» (d'obbligo una laurea in pedagogia). SPÉSE. Supervisione ai ministeri Istruzione, Sanità e Sohdarietà sociale, gestione dei nidi ai comuni ma, attraverso il sistema dell'accreditamento (standard e parametri di qualità), anche ai privati (cooperative sodali e no-profìt). Inoltre le famiglie contribuiranno al costo dei servizi, in base al proprio reddito, per un tetto massimo pari al 30% della media delle rette applicate nel comune. «Questo - ha spiega¬ to ia ministro Turco al termine del Consiglio dei Ministri - per evitare la sperequazione attualmente esistente da città a città e per sollecitare da parte di chi gestisce i servizi una maggiore oculatezza! E arriveranno soldi dallo Stato: 300 miliardi per il 2000 come base del cofinanziamento del Fondo Sociale Europeo. «Tale stanziamento - ha precisato ancora il ministro - verrà rivalutato in sede di Legge di Bilancio 2000-2002 del prossimo settembre», hj. LJ li ministro Livia Turco

Persone citate: Livia Turco, Turco

Luoghi citati: Italia, Roma