Maria Pia, un delitto descritto in un disegno

Maria Pia, un delitto descritto in un disegno E' stato il ragazzo di tredici anni ad incastrare il killer, documentando la scena del massacro Maria Pia, un delitto descritto in un disegno Realizzato dal fratellino dell'assassino della ragazza BARI. Il delitto è nei disegni dell'unico testimone. Giovanni che uccide Maria Pia, la avvolge in un lenzuolo, la trasporta nel sotterraneo di una chiesetta sconsacrata. Non c'è nessuno che abbia visto all'infuori del fratellino. E' il piccolo complice e insieme l'accusatore di Giovanni Pupillo, il ventunenne assassino di Maria Pia Labianca. E' lui, il fratello minore, 12 anni, ad accusare, a mettere nero su bianco - con i suoi disegni tratteggiati sotto gli occhi degli investigatori - che cosa accadde la sera di mercoledì 24 febbraio. Dopo le sue parole, Giovanni Pupillo ha confessato. Giovanni passeggiò con Maria Pia in strada prima di invitarla su, a casa. E mentre la nonna 85enne, sorda, era in un'altra stanza, la uccise sul divano, con una mano sulla bocca e una alla gola. Perché Maria Pia gli aveva urlato che era pazzo. «Mi ha detto "Ti sei anche fatto riformare al servizio militare". L'ho uccisa, ma non so perché l'ho fatto» ha raccontato Pupillo al magistrato Gaetano De Bari. Il fratellino non vide la scena del delitto. «Ero stato al negozio con mio padre, poi ho smontato e sono andato subito a casa», racconta. Il ragazzino arrivò che Giovanni piangeva sul corpo della sua ex fidanzata. L'aveva spogliato e avvolto in un lenzuolo. Ricorda ancora il dodicenne: «L'ho visto in lacrime, mi sono spaventato e ho pianto anch'io, vicino al cadavere di Maria Pia». Il fratello aiutò Giovanni a trasportare in auto il corpo della ragazza, che fu portato nella cripta di una chiesa sconsacrata dove poi sono stati trovati gli indumenti e il telefonino di Maria Pia, vicinissima al casolare in cui venne poi trasportato nella notte tra venerdì e sàbato. I due rimasero in silenzio. Alla fine, Giovanni disse: «Non din; nulla a mamma e papà». La ricostruzione del delitto che ha sconvolto Gravina in Puglia ha ogni giorno un nuovo tassello. E le ipotesi sul movente ondeggiano tra la tesi della difesa (ia follia di uno squilibrato che soffriva per non essere diventato un uomo ammirato, forte) e la tesi degli inquirenti secondo cui Pupillo è lucido e cinico. Perché solo un cinico poteva, dopo avere ammazzato la sua ex fidanzata che gli voleva ancora bene, costruire una simile messinscena, accoltellandola al petto e abbandonandola a bracce larghe, come fosse crocifissa, per simulare una morte avvenuta a conclusione di un rituale esoterico. Accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere, Pupillo rinchiuso in isolamento nel carcere di Turi e controllato costantemente affinché non tenti il suicidio - comparirà oggi dinanzi al giudice per l'udienza preliminare, Ludovico Vaccaro, il quale dovrà decidere sulla convalida del fermo di polizia cui è sottoposto. Non si esclude che il giudice, lasciandolo agli arresti, disponga il ricovero in una clinica psichiatrica. Ricordando che il suo assistito è in cura da uno specialista e un mese fa è stato riformato dall'esercito perché affetto da sindrome depressiva, il suo avvocato, Mariano Fiore, chiederà certamente una perizia. Sostiene che Pupillo è incapace di intendere e di volere e non è in grado di affrontali; vm giudizio, come non era in sé quando ha ammazzato Maria Pia. E' chiaro che a questo punto si aprano i normali giochi processuali. Ma da mia cosa bisognerà partire. Dal delitto che Giovanni Pupillo ha confessato, ma lascia una scia di misteri. La sera del 24 - i tabidati della Telecom confermano - Giovanni e Maria Pia si sentirono al telefono. Si incontrarono. Il fratello di Pupillo ha ricostruito il delitto dinanzi alla madre e ha disegnato le scene che ha vissuto. Ma molte cose non quadrano ancora. Pupillo racconta di avere accoltellato al petto la ragazza venerdì notte, dopo avere trasportato il corpo nel casolare, mentre il fratello attendeva in auto «Non vole¬ vo che assistesse alla scena» Poi fece scomparire il coltello in un pozzo. Giovanni ha detto di non sapere della gravidanza di Maria Pia. Il dottor Filippo Patella, primario di chirurgia nell'ospedale di Aitamura e consulente medico legale della famiglia Labianca, contesta tutto o quasi. Ha depositato una sua relazione e dice che il corpo di Maria Pia, per quanto esile (la ragazza era alta un metro e 60 e pesava 49 chili) non poteva essere trasportato da due persone fin nel sotterraneo. Ce ne sarebbero voluto cinque E come si fa a pensare che il coipo di Maria Pia sia rimasto due giorni in campagna se non aveva neppure un segno di insetti? Poi il coltello. No, era probabilmente un attizzatoio che ha lasciato intorno alla ferita tracce di ruggine, cenere, terriccio. In quanto alla gravidanza, per polizia e carabinieri, Giovanni sapeva. Ma di chi era il bimbo che Maria Pia portava in grembo? 11 giallo che sembrava chiuso non finisce qui Sandro Tarantino «L'ho uccisa quando lei mi ha detto: sei un fallito, ti sei fatto riformare» Ha scritto due lettere al padre e ai genitori della ragazza. All'avvocato «Dovevo farlo» In cella è come un automa «Quando penso a quella sera vedo un velo nero che mi cala davanti agli occhi» Nella foto grande, Maria Pia Labianca. Qui sotto, un'amica della giovane uccisa depone un mazzetto di mimose sulla sua lapide. A destra, Giovanni Pupillo, il ventunenne assassino

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