DELL'UTRI E I GIUDICI, CINQUE ANNI DI BATTAGLIE
DELL'UTRI E I GIUDICI, CINQUE ANNI DI BATTAGLIE DELL'UTRI E I GIUDICI, CINQUE ANNI DI BATTAGLIE NOVEMBRE •94. Marcello Dell'Utri. amministratore delegato di Publitalia. concessionaria pubblicitaria del gruppo Fininvest, viene accusato insieme con altri manager di falso in bilancio e (rode fiscale. I pm milanesi Greco e Colombo ne chiedono l'arresto, il Tribunale della libertà non lo concede. MAGGIO '95. Dell'Utri ò arrestato (nella foto) e incarcerato a Ivrea per tre settimane, nell'ambito dell'inchiesta torinese su sponsorizzazioni gonfiate: aveva individuato in Publitalia una delle società che utilizzavano fatture «gonfiate» per ricavare fondi neri. I giudici sostengono che Dell'Utri inquina le prove. APRILE '96. Viene eletto deputato di Forza Italia, il partito che ha I contribuito a creare tre anni prima. Scatta l'immunità parlamentare. MAGGIO '96. Si dimette dall'incarico in Publitalia. GIUGNO '96. Dell'Utri (nella foto) è indagato a Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa, dopo le dichiarazioni del pentito Calogero Ganci. Gli viene contestato anche il reato di riciclaggio, i magistrati palermitani lo interrogano per 12 ore. LUGLIO '96. Secondo interrogatorio in procura a Palermo, di dieci ore. OTTOBRE '96. La procura palermitana chiede il rinvio a giudizio di Marcello Dell'Utri per concorso esterno in associazione mafiosa, e propone l'archiviazione per Silvio Berlusconi. Al processo in corso a Torino per fatture di Publitalia ritenute false, il pm chiede la condanna di Dell'Otri a 5 anni. MAGGIO "97. Il deputato Dell'Utri (nella foto) è rinviato a giudizio a Palermo (dal gip Scaduto) per concorso esterno in associazione mafiosa. OTTOBRE '97. Inizia il processo palermitano, il manager è accusato da 22 pentiti. FEBBRAIO '98. A Torino viene confermata in appello la condanna per le fatture false: i tre anni inflitti dal tribunale aumentano di due mesi e 25 giorni. GENNAIO '99. Buscetta in aula a Palermo nega di aver conosciuto Dell'Utri. FEBBRAIO '99. In un'intervista Marcello Dell'Utri dice: «Vorrei difendermi in aula a Montecitorio, poi se tutto girasse male andrei in galera, ci sono già stato ed è sopportabile: non scapperei, io non mi chiamo Toni Negri».
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