Atta se vuoi battiti c deii in CilOfi
Atta se vuoi battiti c deii in CilOfi Atta se vuoi battiti c deii in CilOfi MOl II l'hanno definito un vagito E in effetti il primo segnale che il 10 marzo 1975 Radio Milano International mando sulle frequenze fin lombarde è entrato nella stona della radiofonia italiana quasi come il debutto dell'Unione Radiofonica Italiana nel 1924 Gli Anni Settanta segnano cosi la fine del monopolio Rai, provocatodalla nascita di piccoleemittentiriconosciuteda una sentenza della Cassazione. Veniva concessa infatti la possibilità di irradiare musica e paiolea condizione di non interferire con le trasmissioni e le frequenze usate dagli aeroporti, dalla polizia e dai arabinieri Gli artefici piemontesi di questa ormai lunga avventura sono gli operatori di Radio Torino International, che in una cascina di Osascoecon un impianto di modesta capai ita diramano i loro programmi nel luglio del '75 E gli albori delle radio, pirata prima, liberedopo e private poi, sono più o meno uguali per tutti C'era chi trasmetteva da un monolocale e chi da una sede di partito, portando i dischi da casa, suoi e degli amici, quasi come per sfogliare un album di vecchie foto non viste da tempo con la differenza di lanciare un messaggio sonoro e non visivo, magari anche pei riascoltare 45 giri dimenticati in chissà quale cassetto. E, di tanto in tanto, piesentareopinioni più o meno strumentalizzate, espressioni di malta e problemi collegati con il mondo studentesco e giovanile in gene¬ re. Nascecosi l'epopea dei pionieri della modulazionedi frequenza, i cosiddetti dj, ragazzi intraprendenti cheiniziavano per gioco o per caso una carriera spesso vissuta con passione totalee diventata poi un mestiere. Tutti volontari, senza stipendio perchedilettanti allo sbaraglio ma per tutti un unico slogan, quello di «Musica ribelle», l'immortale branodi Eugenio Finardi. In Piemonte insieme a Torino International si ascoltano Torino Alternativa, Torino Superga, Gemini, Radiocosmo, Azzurra Novara, Radio City a Vercelli, BraOnderosse mentre in Liguria, nello stesso censimento del luglio 1976, si segnalano Radio Città, Radio Mediterranea, Genova Sound, Radio Loano, Radio Cairo Montenotte, Savona Libera. Mantenendo fede al loro ruolo queste emittenti si allineano, a seconda del proprio pensiero, nel dare risalto a problemi trascurati dalle radio uff iciali con analisi «colorate» dove ognuno esprime pareri in una sorta di bla bla bla che Nanni Moretti ha esemplificato nel suo film «Ecce Bombo». Sopravvissute ai ripetuti sequestri ordinati dai vari magistrati le radio libere continuano cosi il loro modo diverso di comunicareidee, emozioni, notizie, professionalizzando con il passaredegli anni il ruolo alternativo della radio monopolista, fino ad essere registrate in tribunale come testate giornalistiche. Si fanno i primi palinsesti, ai dischi e alle esternazioni di alternano interviste a personaggi di sport, spettacolo e cultura, inchiestecon gente ascoltata per la strada, programmi peranziani, consigli utili e previsioni astrologicheemetereologir.be, modellando un trend che con poche modificheaccompagna ancor oggi la nostra quotidianità. Oggi come allora entrare nella giungla dei segnali distribuiti tra gli 87.500 e i 108 megahertz è facile, più difficile trovare la stessa emittente ascoltata 20 e più anni fa. Mario Priolo Si chiamavano «pirata». Fu l'epopea dei dj, i ragazzi della modulazione di frequenza. Per molti la passionediventò un mestiere. Le prime emittenti trattavano problemi trascurati dall'ufficialità Le emittenti locali stanno intensificando le uscite in mezzo al pubblico: equesta èia principale novità dei palinsesti di fine millennio. L'operazione recupera l'antica vocazione Nilla dei fiori. La cantanti' ebbe proprio alla radio la sua prima notorietà quando vinse il f stivai di Sanremo, non ancora televisivo, con «Grazie dei fion» re. Naintcre ntrova Renzo e il gradimento. Arbore fu, insieme con Gianni Boncompagm. uno dei simboli lariiofonin degli Anni Settanta, un mito pei i ragazzi di alloia
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