MUSEI DELIA GOLA TRA LE VETTE di Giovanni Tesio

MUSEI DELIA GOLA TRA LE VETTE SAGGISTICA MUSEI DELIA GOLA TRA LE VETTE Manuale di luoghi, itinerari, piatti e ricette tipici delle valli alpine OPO le «Minoranze in pentola» (storia e gastronomia dagli occitani ai «cimbri», dai walser agli sloveni), Wolftraud De Concini replica con «I Musei da mangiare e da bere», che la Daniela Piazza Editrice manda in libreria con l'avallo introduttivo di un «fan di Bacco» come Edoardo Ballone e con un buon corredo di illustrazioni (pp. 204, L. 60 mila). Mangiar musei va preso in un senso molto lato. Mangiare come delizia olfattiva, mangiare come itinerario di piacere, mangiare come desiderio di conoscenza perché anche la conoscenza è cibo e bevanda. Mangiare, infine, perché dei cibi e delle bevande antiche vale la pena di conservare la tradizione, resistendo allo scetticismo che viene da vertigine di mutamenti, da indigestione di velocità. Il viaggio della De Concini va alla ricerca della cultura enogastronomica rimpiattata nelle valli alpine dall'austriaca Salisburgo al cantone svizzero del Vaud, una vera e propria fraternità del mangiare e del bere. Dallo «Stiegl's Brauwelt» della città mozartiana al museo della vite e del vino di Aigle, passando per un bel po' di zig zag che cuciono le molte frontiere in un'affascinante comunità della memoria. Il tono è leggero, gli itinerari non pedanteschi, le sorprese più d'una. Oltre a quelli già ricordati, il museo sudtirolese della caccia e della pesca di Racines, quello delle castagne del¬ la svizzera Val di Muggio, la «maison» provenzale degli aromi di Buis-Les-Baronnies, i musei caseari di Wangen e di Affoltern, la limonaia ligure di Porto di Tignale, le antiche miniere del sale di Berchtesgaden e di Hallein, l'apicoltura di Henon, vicino a Bolzano, e di Radovljica, in Slovenia, e cosi via. Una panoramica da leggere e da gustare che sa congiungere paesaggi e gourmandises. Non e un caso che ogni itinerario sia accompagnato da un'appendice di ricette che non sono necessariamente legate ai luoghi da visitari, ma all'ali¬ mento di turno. Sapevate di poter gustare il cinghiale alla lavanda? E le conchiglie di merluzzo? E la trippa alla grappa? Che cosa conoscete dell'esistenza della pissadella, la focaccia alle olive che ai liguri piace ricordare come un'invenzione di Andrea Doria? E dell'esistenza degli spaghetti allo spumante? E delle trippe alla moda di Neuchàtel? Un libro buono per chi ancora fosse così sprovveduto da non sapere che le voglie vengono leggendo. Forse persino il modo di soddisfarle. Giovanni Tesio

Persone citate: Buis, Daniela Piazza, De Concini, Delia Gola, Edoardo Ballone, Hallein, Henon, Wolftraud De Concini

Luoghi citati: Berchtesgaden, Bolzano, Racines, Salisburgo, Slovenia, Tignale