«Il Cermis non si baratta» di Giovanni Bianconi

«Il Cermis non si baratta» intervista l'ex ministro della giustizia «Adesso gli accordi con gli Stati Uniti andrebbero rivisti» «Il Cermis non si baratta» Flick ma un rapporto col caso Baraldini c'è CROMA <)MK finirà stavolta por quella donna rinchiusa in un cani-re del Connecticut non 10 sa nemmeno lui, però dice: «Fermo restando che un baratto tra la sentenza sul Cermis e la sorte di Silvia Har.ilduu sarebbe inammissibile, un rapporto tra lo due vicende ci può essere». Ouale, professor Flick? «Per la strage del Cermis gli Stati Uniti non hanno rinunciato alla propria giurisdizione, celebrando loro il processo, ina non pus siamo celio diro ohe si sia fatta giustizia; considerato il precedente, pei la Baraldini potrebbe ro rinunciare a porri! all'Italia quello condizioni inaccettabili che finora ne hanno impedito il rientro, affidandola alle nostre leggi». Giovanni Maria Flick era un mstro della Giustizia quando ci fu la strage del Cermis, e nei due anni e mezzo in cui ha ricoperto quella carica nel governo Prodi s'e occupalo anche del «caso Ha ialdini», la donna detenuta da I fi anni negli Usa, con l'accusa di terrorismo, che chiedi! di poter finire di scontale la pena in Italia Ora, dopii il viaggio statimi lense di Massimo D'Alema, sembra che si api.uhi nuovi spiragli per il suo ritorno in Italia, anche sulla scia delle proteste suscitati! dall'assoluzione por il Cermis. Professor Flick, come giudica quella sentenza? «Il processo negli Usa nasce dalla clausola del trattato Nato che ha consentito alle autorità statunitensi di celebrarlo in casa prò pria. Quell'accordo pone delle li nutazioni alle sovranità na/.io nati, ma e del 1950, figlio della guerra fredda <• del blocco che pi delle il Mino di Merlino Uopo cinquaiil'aimi, e con tutto quello che e successo nel fiat tempo, il rapporto tra Stati de v'essere pantano, e il presupposto logico per tenero in vita la clausola e che in ogni caso si fac eia giustizia; insomma so gli Usa avevano il diritto di non riuncia re alla propria giurisdizione por 11 pilota dell'aereo, avevano nn che il dovete di fare giustizia» Cosa che secondo lei non e avvenuta, par di capire. «Mi sembra abbastanza chiaro, anche perche non si può certo scambiale la giustizia con il ri sarcimento economico del don no. Sul Cermis, data la gravita e la risonanza del fatto, io chiesi agli Usa di celebrare il processo in Italia. Non hanno voluto, ma il modo in cui s'e conclusa la vicenda dove condurre a una riflessione», Quale? «Forse bisogna rivedere il trattato e prevedere che quando uno Stalo non rinuncia alla sua giurisdizione l'altro possa attivare dui meccanismi di controllo. Per dirla con il Gattopardo, bisogna che tutto cambi perché tutto resti immutato; se si vuole che quella clausola rimanga, si devi! fare in modo di rendere effettivo il rag giiiiigiiiicnlo del fine giustizia». Gin: cosa c'entra in tutto questo la vicenda di Silvia Hai aldini? «Ogni ipotesi di baratto e da esclude]!!, sarebbe offensiva per le vittime del Cermis, pei" il no stro Paese e perla stessa Baraldini. Anche in questo secondo caso, pero, e'è un trattato che gli Usa hanno il diritto di non applicare, la convenzione di Strasburgo che consente a un detenuto condannato all'estero di sconta re la pena nel proprio Paese. Na Lilialmente ini auguro che le iniziative del mio successore abbiano buon esito, ma quand'ero ministro sia io che il comitato del Consiglio d'Europa abbiamo chiesto agli Usa di applicarla, la risposta e siala sempre no». Con quali motivazioni? «Perche non si fidano delle leggi italiane, che prevedono la possibilità di ottenere benefici durante la detenzione. Addirittura, (piando se ne parlo, gli Usa chiedevano che il nostro governo si impegnasse perché la Haraldini non venissi! poi scarcerata dai giudici: era una condizione inaccettabile perche dimostrava scarso rispetto delle nostre leggi e una palese violazione dell'autonomia della magistratura. Fatto strano, quest'ultimo, visto che lo stesso Clinton ha detto di non poter interferire sulle decisioni del tribunale militare». Perché gli Usa dovrebbero cambiare atteggiamento? «Sa rebbi; opportuno che lo facessero visto come e finita per il Cermis. E' un discorso politico, prima ancora che giuridico: per dimostrare che i trattati si fondano sul principio di parità e di reciproco rispetto delle sovranità nazionali, rinuncino almeno stavolta alle- loro prerogative e facciano rientrare la signora Haraldini, affidandola alle leggi italiane sulla detenzione che peraltro io considero validissime. In Italia esistono istituti come il lavoro esterno al carcere, la semiliberta e la liberta condizionale che gli americani non riescono a concepire, ma in questi giorni abbiamo letto altre notizie che fanno sorgere legittimi dubbi sulla validità del sistema penale statunitense». A che cosa si riferisce? «A quel cittadino tedesco giustiziato con un'esecuzione durata IH minuti, a IH anni dal debito commesso. I*i notizia e giunta proprio nel giorno del verdetto sul Cermis, e direi che se- gli Usa non capiscono io nostre leggi e i nostri meccanismi giudiziari, il discorso si può tranquillamente rovesciare: con che diritto continuano a tenersi la Haraldini si; non rispettano il doveri! di dare giustizia alle vittime di una strage cosi grave e dolorosa?». Giovanni Bianconi «Gli americani devono rinunciare a porre condizioni inaccettabili» «Quella detenuta non è rientrata perché gli americani non si fidano di noi» 4> L'ex ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick